Settimana corta a scuola chi decide: due le ipotesi al vaglio, riduzione delle lezioni a 50 minuti e abolizione del sabato
Non fanno nemmeno in tempo a riaprire i cancelli delle scuole italiane, ormai ufficialmente al via anche se non in tutte le regioni, che si ipotizza già una modifica sostanziale degli orari delle lezioni per contrastare un autunno e un inverno all’insegna del caro-energia.
La posizione di Bianchi
La proposta per risparmiare è quella di attuare una settimana con orario da 50 minuti. Si tratta di una proposta forte, che condiziona pesantemente le abitudini delle famiglie e lo svolgimento dei programmi didattici degli insegnanti. Al momento è soltanto un’ipotesi ma fa già molto discutere.
Per il momento il ministro dell’Istruzione Bianchi sembra molto prudente circa la possibilità di attuare una riforma del genere, ad anno scolastico in corso. Ma è anche vero che ormai il ministro Bianchi è vicino a dire addio al suo incarico, con le elezioni di fine settembre che incombono e che ridisegneranno gli scenari del Governo. Bisognerà dunque capire cosa ne penserà il nuovo ministro dell’Istruzione che andrà in carica in seguito alle elezioni di fine settembre.
Le proposte sul tavolo
Le ipotesi al vaglio sono fondamentalmente due: riduzione dell’orario di lezione per far fronte all’aumento del costo delle bollette energetiche o ricorso alla settimana corta, con scuole chiuse al sabato.
Il mondo politico intanto comincia già a esprimersi circa questa eventualità, partendo dal presupposto che qualcosa andrà necessariamente fatto per contrastare i rincari dell’energia. Secondo una parte della politica, la riduzione di un giorno scolastico, togliendo il sabato, può essere una strada già sperimentata altrove senza conseguenze negative.
Chi è contrario
I detrattori ritengono che gli alunni dovrebbero essere gli ultimi a essere penalizzati dal punto di vista dell’orario delle lezioni, dal momento che hanno già pagato un prezzo molto alto durante i due anni di pandemia, soprattutto adesso che si apprestano a vivere un anno scolastico che potrebbe essere finalmente contraddistinto da una parvenza di normalità.