Errore assegnazione supplenza: algoritmo impostato correttamente, docenti penalizzati dalle scelte fatte senza conoscere le disponibilità
I docenti penalizzati se la prendono con l’algoritmo che sta assegnando le supplenze, colpevoli a loro dire di imprecisioni e scorrettezze che comportano il conferimento di sedi più prestigiose a colleghi posizionati peggio in graduatoria.
Errori in buona fede ma pesanti
Il ministero rispedisce le accuse al mittente, spiegando che molte delle apparenti penalizzazioni subite dai docenti dipendono da scelte errate, magari fatte in buona fede, al momento della scelta e dell’apposizione di flag o meno in sede di compilazione e invio della domanda.
La linea degli uffici scolastici è che l’algoritmo sta agendo bene in base a come è impostato. La domanda evidentemente però andrebbe fatta a monte, per capire se l’impostazione data è corretta e se rispetta le esigenze e i diritti dei docenti. Molti i casi di precari che svolgono supplenze da anni e anni che non hanno ricevuto alcun incarico da GPS, mentre assistono all’assegnazione del posto a docenti con punteggi decisamente inferiori.
Algoritmo impostato correttamente
Gli Uffici scolastici proseguono nel lavoro di pubblicazione dei turni e di note che chiariscono e difendono il proprio operato: in sostanza l’algoritmo agisce correttamente perché impostato così.
Gli uffici spiegano che se l’algoritmo non individua fra le preferenze espresse da un candidato, le sedi lasciate libere dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza, il candidato viene automaticamente e inderogabilmente considerato rinunciatario per quella classe di concorso e non potrà più ricevere nomina da GPS per quella specifica classe di concorso per l’intero anno scolastico.
Scelte al buio in attesa delle disponibilità
Questo significa che tutto dipende dalle scelte non effettuate dal docente in sede di presentazione della domanda. Quello però che non viene detto, o meglio che non viene sottolineato, è che i candidati hanno dovuto effettuare le scelte al buio dal momento che non erano note le disponibilità.