Errori algoritmo supplenze: cancellazione in vista, il prossimo anno si potrebbe tornare alle nomine in presenza
In questo momento dell’anno l’algoritmo per le supplenze raggiunge notoriamente il minimo storico di popolarità in virtù del boom di lamentele che provengono da parte di tutti quei candidati che non riescono a ottenere un incarico e che si vedono scavalcati da docenti posizionati peggio in graduatoria per colpa di scelte sbagliate al momento dell’apposizione dei flag nella presentazione della domanda telematica su Istanze Online.
L’abolizione dell’algoritmo
Ogni piccolo errore può costare caro, e produce quello che il ministero definisce non un errore dell’algoritmo, ma una corretta applicazione da parte di esso delle istruzioni che ha ricevuto e che evidentemente non sono state comprese dai candidati.
Per questo non sorprende che in vista del prossimo anno c’è chi auspica l’abolizione dell’algoritmo, che da un lato ha velocizzato la procedura di assegnazione delle supplenze, dall’altro ha impedito la comprensione di un meccanismo, ai più, troppo spesso impostato in maniera asettica e che non ha tenuto conto delle reali posizioni in graduatoria dei candidati e delle loro scelte, penalizzando ogni minimo flag messo o non messo, tra l’altro in una situazione di netto svantaggio considerato che non erano note tutte le disponibilità al momento della scelta.
Errori e rettifiche
In vista delle elezioni, il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, parla delle prospettive future in vista del prossimo anno per quel che riguarda il conferimento delle supplenze e al caos generato dall’algoritmo.
“Per onestà intellettuale non posso trascurare il fatto che nell’ambito delle varie procedure che riguardano il reclutamento dei lavoratori della scuola si sono verificati numerosi problemi e la causa è stata principalmente una: l’algoritmo. Sto segnalando ormai da un mese ai competenti uffici errori e richieste di rettifiche. Non si può più andare avanti così e danneggiare il nostro personale”.
Cancellazione algoritmo e nomine in presenza
In vista dell’anno prossimo la soluzione potrebbe essere drastica: “Ho chiesto più volte di superare tale strumento, ma niente; purtroppo anche su questo Pd e M5S mi hanno isolato. Con la motivazione della rapidità dei tempi ottenuta grazie allo strumento informatico stiamo penalizzando i nostri lavoratori. Se proprio non riusciamo a farlo funzionare, allora cancelliamo l’algoritmo e torniamo alle nomine in presenza”.
Sarebbe un grave errore tornare al sistema delle assegnazioni in presenza con tutti i dubbi legati alla trasparenza delle nomine nonché alla lungaggine delle procedure…siamo prossimi al 2023!!!
L’attuale sistema dell’algoritmo garantisce l’applicazione uniforme delle regole sottostanti alle assegnazioni, pertanto dasterebbe solo rivedere eventuali errori di configurazione.
Ok internet basta sistemarlo oggi con la tecnologia che c’e’ possibile non riuscire a sistemarlo? Io sono contraria ai concorsi ma anche di essere valutata da un dirigente scolastico ,nel caso non dovessi essere nelle sue corde sarei sicuramente penalizzata. Perche’ non fare valutare ai genitori e ai ragazzi? All’ estero funziona così magari chi ha buone referenze gli puo’ essere aumentato la classifica nelle graduatorie. Costo zero e tutti verrebbe senza interessi .no ai dirigenti. Quest’ ultimi gia’ danno gatte da pelare a gli insegnanti per favore NO!!! passare di ruolo chi ha 36mesi di servizio ma deve fare corsi di formazione obbligatori indetti dalla scuola o dagli enti in caso contrario rischia di tornare precario e i supplenti possono essere retrocessi.Via i concorsi farlocchi per i politici che vogliono inserire i pupillo di partito .
Incomprensibile il funzionamento dell’algoritmo.Mia figlia ha alternato adss e admm, facendo precedere Adss. Il sistema ha scelto Admm penso perché aveva un punteggio maggiore. Con punteggio inferiori su Adss é stata scalzata
Tornare alle nomine in presenza permettendo giochi scorretti e manipolazione delle nomine sarebbe ancora più vergognoso. Oltretutto siamo nell’era digitale è il paese non può tornare ai tempi della pietra. Al massimo si può migliorare il sistema informatico e se gli amministratori non sono in grado di proporre un miglioramento in questo senso (ma pensano di avere più consenso, tornando indietro, meglio che si dimettano).