Graduatorie, Gps e supplenze, Scuola

Algoritmo Gps: no al ritorno delle nomine in presenza, ma è caos per posizioni non rispettate e docenti scavalcati

Non convince l’algoritmo, colpevole secondo i candidati alle supplenze per il prossimo anno scolastico di molti errori e di ingiustizie, e di una impostazione generale che penalizza coloro i quali sono posizionati meglio in graduatoria a favore di chi è dietro, in virtù di turni di nomina che rendono poi accessibili disponibilità inizialmente precluse.

No alle nomine in presenza

Ma non convince nemmeno l’ipotesi, paventata ad esempio da Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, di tornare l’anno prossimo alle nomine in presenza. A testimonianza di quanto è avvenuto e ancora sta avvenendo, le tante segnalazioni che ci arrivano in redazione e che raccontano meglio di qualunque ricostruzione le penalizzazioni e le ingiustizie che i candidati alla procedura informatizzata nomine supplenze stanno vivendo sulla loro pelle e che in molti casi sta costando la prospettiva di un lavoro.

Posizioni ignorate

Alice: “Questo algoritmo è un abominio. Sono stata scartata in entrambe le convocazioni per ben 3 scuole tra quelle da me indicate, e sostituita da persone 60 posizioni dopo di me, con una decina e più di punti in meno. Che senso ha avere delle graduatorie se poi le precedenze non vengono rispettate? La scuola italiana va sempre peggio, e a nessuno interessa migliorare le cose, né per i docenti, né per gli studenti. Una vergogna”.

Lavoro denigrato

Maria: “Dopo 20 anni di precariato oltre più di 36 mesi di servizio si aspetta ancora il benemerito ruolo, stanche di questa burocrazia ministeriale inadatta x chi con sacrifici ha dato tanto alla scuola anche in situazioni critiche come il Covid 19. Condivido per l’inclusione e ruoli a docenti di sostegno ma merito anche per chi è in Gae da decenni x un proprio diritto lavorativo per classe comune. Rivendico il mio diritto oltre 36 mesi alla Corte Europea. La delusione sono le migrazioni dalle proprie città per non continuare a sentirsi denigrato del proprio diritto LAVORATIVO. E’ una vergogna! Io da più 20 anni in graduatoria ad oggi mi vedo scavalcare da un algoritmo persone di minor punteggio prendere un incarico per un sistema dichiarato dall’At di appartenenza giusto nei criteri di scelta. Siamo allo scatafascio vero e proprio amministrativo e burocratico”.

Savino: “Le nomine in presenza sono una follia… si migliori l’algoritmo… si faccia chiarezza su come funziona… ma non si torni al sistema clientelare delle presenze“.