Assunzione diretta docenti: abolizione dei concorsi e tutto in mano ai presidi, pro e contro di una formula che fa discutere
Sembrava all’inizio solo una provocazione, ma adesso i presidi, tramite la voce ufficiale di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, tirano dritto con la proposta di cambiare radicalmente il sistema di assunzione dei docenti della scuola italiana. La proposta è rivoluzionaria e sta già scatenando molte polemiche e pareri discordanti: addio ai concorsi e via libera all’assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole, mettendo in questo modo tutta la responsabilità nelle mani dei dirigenti scolastici e del collegio docenti.
Ripensare al sistema di reclutamento
Per Anp “è evidente che una revisione di strumenti, metodi e contenuti sia necessaria, anche per mettere a sistema le buone pratiche sperimentate”.
Per questo, il nuovo Governo dovrebbe “ripensare al sistema di reclutamento del personale dando alle scuole la possibilità di intervenire tempestivamente e con efficacia secondo il bisogno e secondo i propri progetti educativi”.
Dunque la richiesta è quella di consentire alle scuole di assumere direttamente i docenti, sulla base dell’esperienza degli stessi, del curriculum e soprattutto di una valutazione ad personam sulle capacità dei singoli a livello di preparazione e soprattutto di interfacciarsi poi con gli studenti.
Assunzione diretta e valutazione sul campo
Assunzione diretta che sarebbe naturalmente sospesa in attesa dell’esito di un periodo di prova del docente stesso, durante il quale il dirigente scolastico con l’ausilio del collegio docenti avrebbe modo di valutare l’operato sia dal punto di vista didattico in senso stretto che dal punto di vista umano. In questo senso verrebbe valutata la capacità di interfacciarsi a livello personale con gli alunni e con i colleghi docenti stessi, oltre che con tutto il personale scolastico in generale presente in quella scuola.
Pro e contro
Una proposta che sta già scatenando reazioni opposte. Da una parte coloro i quali vedrebbero di buon occhio l’addio ai concorsi scuola, farraginosi e poco funzionali dal punto di vista della valutazione dei candidati, dal momento che soprattutto la formula a quiz si limita a una valutazione estremamente nozionistica. Una formula che potrebbe consentire anche alle scuole di assumere fino al completamento delle reali necessità dell’istituto, dicendo addio alle cattedre perennemente scoperte e al precariato.
I detrattori puntano il dito sulla poca trasparenza del metodo, che presterebbe il fianco ad assunzioni basate su amicizie, raccomandazioni e valutazioni che potrebbero paradossalmente essere ancor meno oggettive di quelle che fornisce il concorso scuola.