Graduatorie di merito concorso ordinario: a esaurimento per la stabilizzazione degli insegnanti che hanno superato le prove per infanzia, primaria e secondaria
Potrebbe essere uno dei nomi spendibili per il prossimo Ministero dell’Istruzione nel caso in cui, molto probabile in base ai sondaggi, le prossime elezioni dovessero essere vinte dalla coalizione del centrodestra di cui fa parte la Lega. Nel frattempo, il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, da sempre in prima linea per difendere i diritti dei precari, porta avanti la sua battaglia.
La continuità didattica dimenticata
Battaglia per proporre soluzioni alle difficoltà della scuola italiana e dei suoi protagonisti principali, costretti a vivere di supplenze che ricadono sulla loro professionalità e penalizzano la continuità didattica degli studenti: “Almeno gli insegnanti che hanno superato le prove dei concorsi ordinari per infanzia, primaria e secondaria (che non presentano controindicazioni) è giusto, oltre che utile, possano contare su graduatorie di merito ad esaurimento per la stabilizzazione”.
Uno dei cavalli di battaglia degli ultimi mesi del senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama sono i percorsi formativi e abilitanti, una proposta che nel caso in cui dovesse essere nominato ministro dell’istruzione sarà sicuramente tra le prime che verrebbero proposte per cambiare il mondo della scuola e risolvere parte dei problemi degli insegnanti italiani-
I percorsi formativi abilitanti
“È questa – insieme ai percorsi formativi abilitanti all’insegnamento e all’incremento dei corsi di specializzazione sul sostegno dove risultano insufficienti – la prima operazione da mettere in campo col prossimo Governo se vogliamo correggere la progressiva precarizzazione del corpo docente. I numeri (150/200mila supplenti chiamati ogni anno) evidenziano che in Italia viene assunto a tempo indeterminato un numero assolutamente insufficiente di insegnanti. Cosa che penalizza da una parte gli studenti, i quali avrebbero diritto a non veder cambiare continuamente i loro docenti, e dall’altra i troppi insegnanti che non possono contare su sicurezze fondamentali per avviare progetti di vita”.