Proroga organico Covid Ata: rinnovo contratti al 31 dicembre 2022, nel decreto aiuti ter non ci sono le risorse nonostante l’ordine del giorno
Ancora nessuna novità per quel che concerne l’attesa proroga dell’organico Covid Ata e docenti. Sindacati e appartenenti all’organico speravano nel decreto Aiuti ter, ma del rinnovo dei contratti nemmeno l’ombra. E così restano ancora con il fiato sospeso gli appartenenti a questo organico aggiuntivo, nato per sostenere il lavoro degli istituti scolastici nel periodo della pandemia, diventati però indispensabili anche adesso che la curva dei contagi è sotto controllo.
Migliaia di lavoratori senza stipendio
A questo punto, vista la manifesta volontà dell’attuale governo di non rinnovare i contratti, tutto viene rimandato alla prossima legislatura, con la speranza che ci sia una visione diversa del fabbisogno di organico aggiuntivo da parte di dirigenti scolastici e scuole.
Il tutto mentre migliaia di lavoratori sono al momento a casa senza lavoro, e non sanno quale destino li aspetta. Se è vero che lo stato di emergenza legato alla pandemia è stato sospeso, è altrettanto vero che l’organico covid è sempre stato slegato da questa situazione.
Rinnovo al 31 dicembre 2022
I presidi sono molto preoccupati per la carenza di organico nelle scuole: “L’organico Covid – scrivono i presidi Anp – ha supportato le istituzioni scolastiche nella gestione degli impegnativi adempimenti connessi all’emergenza epidemiologica. Il suo venir meno ha reso ancora più evidenti le criticità alla base della questione. Criticità – ben presenti già in periodo prepandemico – dovute essenzialmente a due fattori: il ridotto numero di lavoratori assegnati a ciascuna istituzione scolastica e il livello di competenze possedute“.
Nel decreto ter niente riferimenti all’organico covid, nonostante l’ordine del giorno, a firma dell’onorevole Luigi Gallo (M5S), con cui il governo si impegnava a trovare le risorse per prorogare l’organico aggiuntivo fino al 31 dicembre 2022.
La delusione de sindacati
“La delusione è tanta” dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Ancora una volta – aggiunge – il Governo uscente promette ma poi tradisce gli impegni come avvenuto nella primavera del 2021 quando nel Patto per la Scuola si era impegnato nella concertazione, invano, per mettere la scuola al centro del Paese. Dopo le elezioni, il nuovo Parlamento dovrà necessariamente affrontare il tema in sede emendativa per dare alle scuole quell’organico essenziale aggiuntivo per il loro funzionamento“.
Carissimi chi ci governa e chi come i sindacati ci dovrebbero tutelare e organizzare dei scioperi da bloccare il mondo se necessario.La costituzione dice (il lavoro è un diritto)ma questo non in ITALIA purtroppo. La scuola dovrebbe essere il primo problema da risolvere, secondo me i soldi pubblici sono spesi male,per ora vi interessa il reddito di cittadinanza, dopo farete una legge e a queste persone le occuperete e noi che siamo in graduatoria da 20 anni aspettiamo.VERGOGNA