Proroga organico Covid: il Governo dice no allo stanziamento di nuove risorse, ma la speranza arriva dall’insediamento del nuovo esecutivo
Nonostante la battaglia per la proroga dell’organico covid Ata e docenti portata avanti da diversi partiti e forze politiche, e soprattutto da parte dei sindacati, per il momento le scuole devono ancora fare i conti con una carenza di personale preoccupante, da nord a sud.
Governo dice no a nuove risorse per l’organico covid
L’ultimo tentativo di rinnovare i contratti del personale scolastico aggiuntivo assunto ai tempi della pandemia, è stato fatto durante l’approvazione del decreto aiuti bis. Ma il Governo non ha voluto stanziare risorse, per cui al momento la proroga è saltata.
Il fatto che a breve ci sarà il cambio della guardia all’esecutivo del Paese, rilancia le speranze dei diretti interessati e die dirigenti scolastici, che sono particolarmente preoccupati dalla gestione delle normali attività scolastiche a fronte di un contingente ormai ridotto all’osso.
Presidi preoccupati
Per l’anno scolastico in corso il governo Draghi non ha voluto riconfermare le risorse necessarie alla riattivazione dell’organico aggiuntivo Covid, provocando situazioni di grave difficoltà nelle scuole.
“L’organico Covid – scrivono i presidi Anp – ha supportato le istituzioni scolastiche nella gestione degli impegnativi adempimenti connessi all’emergenza epidemiologica. Il suo venir meno ha reso ancora più evidenti le criticità alla base della questione. Criticità – ben presenti già in periodo prepandemico – dovute essenzialmente a due fattori: il ridotto numero di lavoratori assegnati a ciascuna istituzione scolastica e il livello di competenze possedute“.
Speranza nel nuovo Governo
“La delusione è tanta” dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Ancora una volta – aggiunge – il Governo uscente promette ma poi tradisce gli impegni come avvenuto nella primavera del 2021 quando nel Patto per la Scuola si era impegnato nella concertazione, invano, per mettere la scuola al centro del Paese. Dopo le elezioni, il nuovo Parlamento dovrà necessariamente affrontare il tema in sede emendativa per dare alle scuole quell’organico essenziale aggiuntivo per il loro funzionamento“.