Scuola

Permessi retribuiti docenti: esempi di motivi personali e familiari, basta un’autocertificazione, il dirigente scolastico può opporsi solo in due casi

Con la ripresa delle attività scolastiche, per i docenti si può porre l’esigenza di chiedere, come loro diritto, un permesso retribuito e per il dirigente scolastico si pone la questione di accogliere la richiesta rispettando le formalità di legge che il contratto nazionale prevede.

Il diritto del docente

Il presupposto è che il docente ha diritto, se ne fa richiesta, nell’anno scolastico, a tre giorni di permesso retribuito per esigenze personali o familiari documentate.

Non vengono meglio specificate all’interno del contratto quali casi specifici rientrino nelle “esigenze personali e familiari”, ma la consuetudine ha portato a ricondurre all’interno di questa sfera di permessi delle motivazioni che attengono al benessere fisico/psichico/sociale del dipendente e della sua famiglia che richiede un allontanamento dal posto di lavoro non essendo risolvibili al di fuori dell’orario di impiego.

L’autocertificazione

Il terreno diventa più scivoloso nel momento in cui si parla di “esigenze documentate”, dal momento che non sempre possono essere attestate, come nel caso di una visita medica. Negli altri casi, si può produrre un’autocertificazione.

Con questo documento, il soggetto interessato a usufruire dei permessi retribuiti, produce una dichiarazione sotto la propria responsabilità senza necessità di allegare alcuna documentazione in cui attesta i motivi per cui fa richiesta di permesso.

Non essendo la richiesta soggetta a valutazione da parte del dirigente scolastico, che non può negare il permesso, non è necessario entrare nello specifico della motivazione.

I casi in cui il dirigente scolastico può dire no

Infatti secondo diverse sentenze il docente ha pieno diritto ad usufruire dei tre giorni di permesso per motivi familiari e personali, come disposto dall’art. 15, comma 2 del CCNL 2007.

I casi in cui il dirigente scolastico può opporsi sono:

  • mancata autocertificazione o documentazione inerente la situazione di interesse che porta il docente a richiedere il giorno di permesso retribuito;
  • nel caso in cui vi sia un regolamento apposito di istituto declinante la materia “permessi, ferie, aspettativa…” e che la richiesta esuli da tali disposizioni