Scuola

Chi sarà il nuovo ministro dell’istruzione: Pittoni per combattere il precariato, Pera e Ronzulli da Forza Italia, Ricolfi scelta tecnica

Archiviate le elezioni con la vittoria del centrodestra guidato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ha rispettato in pieno le previsioni degli ultimi mesi staccando abbondantemente la coalizione del centrosinistra e nello specifico il Pd dell’ormai prossimo dimissionario Letta, si pensa già alla squadra di Governo che il primo premier donna della storia formerà non appena riceverà l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Scelta delicata

Il mondo della scuola in questo senso aspetta di conoscere chi sarà il prossimo ministro dell’Istruzione, dando per scontato che non verrà confermato l’attuale ministro Patrizio Bianchi. Una scelta delicata considerata l’importanza della scuola nel programma di centrodestra, e considerato anche che Bianchi aveva avviato una riforma della scuola e del reclutamento docenti che adesso rischia di essere corretta, con la conseguenza di rallentamenti e ritardi, nell’attuazione dei concorsi, di cui i docenti non sentono il bisogno.

I quattro nomi sul tavolo

I nomi che circolano in queste ore e che sono già emersi nelle scorse settimane sono quelli di Marcello Pera, con trascorsi in Forza Italia ed ex presidente del Senato, ora candidato con Fratelli d’Italia.

Resta valida la candidatura di Mario Pittoni, attuale responsabile Istruzione della Lega e vice presidente della Commissione Istruzione al Senato. Se dovesse essere lui a occupare il posto di ministro dell’istruzione, sarebbe una buona notizia per i precari considerate le battaglie che ha portato avanti negli ultimi tempi per ridurre la supplentite nel mondo della scuola.

Altri nomi sono quelli di Licia Ronzulli, ex eurodeputato, attuale deputata forzista e Luca Ricolfi, nel caso in cui si volesse propendere per una scelta più tecnica. Ma Giorgia Meloni ha più volte specificato di voler formare un Governo con ministri di legislatura.