Scuola

Stabilizzazione precari 2023: sindacati in pressing sul nuovo Governo, meritocrazia e addio supplentite

I sindacati preparano l’interlocuzione con il nuovo Governo che si appresta a ricevere l’incarico dal presidente della Repubblica Mattarella, e sarà il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia ad avere il compito di varare quelle riforme indispensabili per il mondo della scuola che docenti e personale scolastico in generale attendono da diversi anni.

Priorità alla meritocrazia

Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola evidenzia che “le qualità che la scuola ha espresso in questi anni devono essere valorizzate a cominciare dalla valorizzazione di tutto il personale come promesso nelle campagne elettorali”.

“Saremo, come sempre come Cisl Scuola, – aggiunge Barbacci – e come sempre con tutti i governi, anche soggetti che valuteranno concretamente le azioni che verranno messe in campo dal nuovo esecutivo, valutandole in maniera oggettiva e pragmatica così come avvenuto con tutti i governi. Noi andiamo avanti facendo il bene della scuola”.

Stabilizzazione dei precari

Gilda degli Insegnanti va più nello specifico stilando le priorità con cui dovrà confrontarsi il nuovo Governo: “Speriamo in investimenti per la scuola. In aumenti contrattuali decorosi e che si stabilizzino finalmente i precari storici”.

“Che si liberino gli insegnanti da un po’ di burocrazia e si facciano riforme cum grano salis e con una idea chiara di dove si debba arrivare”, conclude Di Meglio.

Rinnovamento della scuola

Indicazioni anche da part dei presidi: “Quello che è necessario è che ci sia un forte rinnovamento della scuola perché abbiamo visto in base ai dati sulla dispersione, in base ai dati sull’apprendimento, in base ai dati sulla disoccupazione giovanile, quali sono i problemi essenziali. Serve sicuramente un forte rinnovamento della scuola per rispondere a queste criticità aperte”. Lo ha detto all’Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi.

La direzione che il Governo vorrà prendere nei confronti della scuola sarà evidenziato nelle prossime settimane anche dalla scelta del ministro dell’Istruzione. I nomi sono già sul tavolo, ma è evidente che una volta che Mattarella darà l’incarico di formare il nuovo Governo a Giorgia Meloni, si potrà avere un’idea più precisa.