Rinuncia spezzone Gps: anche in caso di doppia supplenza, per il prossimo biennio scatta l’impossibilità di ottenere nuovi incarichi
Nell’ambito dell’assegnazione delle supplenze tramite procedura informatizzata, chi ha espresso relativa preferenza nella domanda, può aver ottenuto due spezzoni al 30 giugno 2023. In alcuni casi si può configurare la necessità di abbandonare uno dei due spezzoni, senza necessariamente voler rinunciare all’altro. In questo caso è importante capire se si può correre il rischio di incorrere sanzioni, in modo da valutare bene tutte le possibilità prima di effettuare una scelta.
Le sanzioni previste
Le sanzioni in caso di rinuncia alla supplenza o mancata presa di servizio ovvero abbandono del medesimo sono indicate nell’articolo 14 dell’OM n. 112/2022.
Nell’ordinanza che disciplina le supplenze per l’anno scolastico in corso, non viene trattato nello specifico il caso di una rinuncia a una supplenza nel caso in cui un docente sia stato destinatario di un doppio incarico.
Per questo motivo l’unica certezza può essere fornita dall’ufficio scolastico di riferimento o dai sindacati territoriali.
Le conseguenze per il biennio successivo
Resta valido il concetto base per cui chi ha già preso servizio, in caso di abbandono perde la possibilità di ottenere supplenze annuali e sino al termine delle attività didattiche da GaE, GPS ed eventualmente dalle graduatorie di istituto. L’impossibilità vale per tutte le classi di concorso e posti di insegnamento di inserimento in graduatoria, per il biennio di vigenza delle medesime graduatorie.
Secondo Orizzonte Scuola, in questo caso chi abbandona uno dei due spezzoni mantenendo l’altra supplenza, continuerebbe a lavorare ma non potrebbe più ottenere altre supplenze ai fini del completamento.
Le opzioni da valutare
Questo comporterebbe la perdita per il prossimo biennio della possibilità di ottenere supplenza al 30/06 e al 31/08 (da GaE, GPS e GI). Un motivo in più per considerare al meglio tutte le eventualità e prendere una decisione definitiva che avrebbe conseguenze non tanto sulle supplenze in essere, ma su quelle che si potrebbero poi ottenere nei successivi anni scolastici.