Scuola

Aumento stipendio docenti e Ata: doccia fredda dal nuovo Governo, i soldi disponibili non aumenteranno ma ci sarà la consolazione degli arretrati

Se l’obiettivo dei sindacati quando hanno detto ‘no’ al contratto ponte proposto prima dell’estate dal ministro Bianchi da firmare a fine agosto sulla base dell’aumento degli stipendi a tre cifre era quello di rimandare tutto al dialogo cn il nuovo Governo sperando in nuovi fondi da reperire a fine anno con la Legge di Bilancio, i conti potrebbero essere stati tristemente sbagliati.

I primi passi del nuovo Governo

Nonostante per il nuovo Governo di centrodestra un dialogo con sindacati e un rinnovo del contratto scuola su cifre più ingenti potrebbe essere un biglietto da visita importante per presentarsi a un settore pubblico italiano in forte crisi, la realtà racconta di conti in virtù dei quali non ci si potrà permettere spese folli, a meno di sorprese dell’ultimo momento.

Questo comporta che difficilmente il nuovo Governo potrà mettere sul tavolo più fondi rispetto a quelli già stanziati per il rinnovo del contratto scuola. Questo significa che i sindacati avranno solo due possibilità: accettare i 100 euro lordi circa di aumento che erano già stati proposti e che sono stati rifiutati prima dell’estate, oppure rimandare ancora il rinnovo di un contratto scuola che a questo punto rischia davvero di essere firmato a data da destinarsi.

Situazione economica difficile

Con l’insediamento del nuovo Governo la situazione economica certo non cambierà da un momento all’altro, e le priorità in questo momento sono altre: risoluzione della questione bollette, taglio del cuneo fiscale, incentivi alle aziende per creare nuovi posti di lavoro.

Questo comporta che difficilmente ci si potrà discostare da un rinnovo del contratto scuola con un aumento minimo a tre cifre, che comporterebbe poco meno di 50 euro netti in busta paga. Nello specifico, per il personale docente docente si prevede un aumento medio di 123 euro (lordi) al mese, per 13 mensilità, di cui 21 euro provengono dal MOF per contrattazione integrativa e quindi non per tutti gli insegnanti. Per quanto riguarda il personale ATA, le cifre sono ancora più basse con un aumento di 75 euro + 9,79 per ordinamento professionale + 3,91 nel MOF per contrattazione integrativa, per un totale circa di 90 euro.

Consolazione arretrati

Siamo molto lontani insomma dai 30 euro lordi chiesti dai sindacati. Questo punto i sindacati devono decidere se accettare un rinnovo che poteva essere già accettato, visto che le cifre non cambieranno, prima dell’estate. La consolazione è che se anche dovesse avvenire in ritardo, ci sarà il saldo degli arretrati.