Pagamento ferie non godute docenti a tempo determinato: rimborso per i giorni di anni precariato che non vengono riconosciuti
Ancora una sentenza che ribadisce l’assoluto diritto dei docenti precari a vedersi riconosciuto il pagamento delle ferie non godute anche a rapporto di lavoro terminato. Una sentenza importante, perchè riguarda una condizione comune a moltissimi docenti a tempo determinato, che per anni hanno visto negato un diritto adesso sancito e ribadito dalle aule di tribunale.
Ennesima ingiustizia nei confronti dei precari
Il ministero non ha alcun diritto di negare il compenso per le ferie non godute a un docente non di ruolo, ma nonostante questo lo Stato continua a perpetrare questa ingiustizia nei confronti dei precari della scuola. Che adesso cominciano a ottenere il giusto riconoscimento se non da parte della normativa, almeno da parte dei giudici.
Una sentenza che va nella stesa direzione di quelle emessa nei confronti di un docente di ruolo che ha presentato ricorso al tribunale di Enna perché tra il 2014 e il 2018 aveva fatto diverse supplenza senza mai vedersi riconosciuto il pagamento di quelle non godute.
Diritto a godere delle ferie maturate
Secondo il giudice “anche i docenti a tempo determinato debbano godere delle ferie maturate nei giorni di sospensione delle attività didattiche, e che possano ottenere la corresponsione dell’indennità sostitutiva alla cessazione del rapporto nei soli limiti della differenza a loro favore tra i giorni di ferie maturati e quelli in cui è loro consentito di fruirne (ovvero quelli in cui sono sospese le lezioni e i docenti non sono impegnati in altro tipo di attività)”.
Diritti calpestati
Marcello Pacifico, presidente Anief sottolinea l’importanza di questa sentenza, dal momento che “l’indennità delle ferie non godute non godute si deve sempre assegnare, a meno che il giorno non sia stato utilizzato. Ecco perché siamo convinti che occorra ricorrere in tribunale e non farsi calpestare un diritto rilevante. Un diritto, tra l’altro, sottratto a del personale della scuola, insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici già privati ingiustamente, sempre durante il precariato, purtroppo in media molto lungo, degli scatti di anzianità e di altre indennità, come Rpd e Cia: tutte ‘voci’ indebitamente sottratte, che stiamo sempre più spesso rivendicando con i nostri legali in tribunale con esiti favorevoli per i dipendenti ricorrenti”.