Scuola

Organico di fatto e di diritto: adeguamento per il sostegno in modo da potenziare il personale

Tanti i temi che il ministero dell’istruzione dovrà lasciare a metà, in virtù delle dimissioni del Governo Draghi che lasceranno il posto al nuovo Governo che riceverà tra pochi giorni l’incarico dal presidente della repubblica. Molto è stato fatto, anche se i sindacati ritengono che non sia abbastanza, ma molto ancora ci sarà da fare.

Indennità per garantire la continuità scolastica

E l’agenda del prossimo ministero dell’Istruzione sarà particolarmente impegnativa da gestire insieme al nuovo Governo. Tra gli ultimi atti dell’ancora in carica ministero dell’istruzione è stata prevista una indennità per garantire la continuità scolastica, che riguarderà i docenti che hanno lavorato nella stessa sede per 5 anni.

Secondo i sindacati, però, nello specifico Anief, in questo momento servirebbero ristori per tutti, e per questo era stata proposta un’indennità di sede per i docenti e gli Ata che si sono spostati da casa “non lo riteniamo giusto e ricorreremo per garantire i loro diritti”.

Il problema dell’algoritmo

Ma ci sono anche altri punti di cui si dovrà discutere subito con il nuovo Governo. Nel frattempo ci sarà un incontro con il ministero per discutere delle criticità dell’informatizzazione nomine supplenze. L’algoritmo lasci ancora molti dubbi circa il suo operato e per questo si discuterà per capire cosa ha funzionato e cosa no, e soprattutto cosa si può fare per salvare la situazione e non compromettere la regolarità delle assegnazioni che stanno riguardando l’attuale anno scolastico.

L’organico di diritto

E poi si dovrà discutere della procedura da attuare il prossimo anno, che sarà il terzo gestito a livello automatizzato dall’algoritmo. Nel frattempo ci sono altre criticità: secondo Anief “i punti critici riguardano gli organici, abbiamo bisogno per il sostegno di adeguare l’organico di diritto all’organico di fatto, per potenziare il personale. Abbiamo poi il problema del precariato, 200mila precari ancora quest’anno: l’Europa ci dice di stabilizzare. Per il contratto, servono poi risorse aggiuntive. Sono queste le priorità che devono essere affrontate al più presto”.