Scuola

Rinnovo contratto docenti: brusca frenata dell’Aran sull’impiego dei 300 milioni sbloccati dal ministero

Forse potrebbe essere meno semplice del previsto la risoluzione della vicenda inerente il contratto scuola ormai scaduto e in attesa di rinnovo da quattro anni. Se vero che lo sblocco dei 300 milioni di euro dalle risorse del fondo per il MOF a quelle contrattuali rappresenta un notevole passo avanti che potrebbe consentire un riavvicinamento tra le parti, è altrettanto vero che ci sono ancora alcuni ostacoli da superare.

La precisazione dell’Aran

Lo si evince dalle precisazioni del presidente dell’Aran con una nota rilanciata dall’Ansa: “Apprendo dalle agenzie di stampa – dichiara Antonio Naddeo – che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, avrebbe integrato l’atto di indirizzo con le risorse stanziate in bilancio per il salario accessorio pari a un importo di 300 milioni di euro. Ne approfitto per chiarire che, al momento, l’Aran non ha ricevuto in merito alcun atto, né alcuna comunicazione”.

Una brusca frenata che lascia intendere come ancora molti siano i passi da mettere in atto per arrivare a una positiva conclusione della trattativa.

Ricordo, peraltro – conclude il presidente Aran – che un atto di indirizzo deve prima ricevere l’approvazione del ministro per la Pubblica amministrazione e del ministro dell’Economia e delle finanze e solo successivamente può essere trasmesso all’Aran. Pertanto l’Agenzia potrà utilizzare tali risorse per il Ccnl soltanto quando sarà definito il procedimento dell’atto di indirizzo integrativo”.

Tutto rinviato al nuovo esecutivo

Questo significa che nonostante le buone intenzioni, per il momento i 300 milioni non sono ancora disponibili e dunque non può essere imminente la possibilità di sedersi nuovamente attorno a un tavolo per ridiscutere le cifre sulla base di queste nuove disponibilità.

A questo punto, visti i tempi comunque ancora necessari per proseguire nell’iter burocratico necessario, è facile ipotizzare che il rinnovo del contratto scuola diventi un affare del nuovo ministero dell’istruzione, che prenderà l’incarico non appena si insedierà il nuovo Governo di centrodestra e dopo che il presidente della Repubblica Mattarella avrà accettato l’elenco dei ministri presentato da Giorgia Meloni.