Decreto accensione riscaldamento: scuole materne e asili nido escluse dalle riduzioni, termosifoni accesi a scuola dal 22 ottobre in poi a 19°
Il decreto accensione riscaldamento accorcia il periodo di utilizzo degli impianti per il prossimo autunno-inverno in modo da consentire un risparmio sull’impiego delle fonti energetiche e sostenere in questo modo, in attesa di interventi sul piano economico, il caro bollette. Ma ci sono delle eccezioni. I termosifoni verranno accesi a scuola dal 22 ottobre in poi e impostati su un massimo di 19° gradi.
Le riduzioni
Per il momento, in linea generale, il decreto accensione riscaldamento sancisce che gli impianti verranno messi in funzione un’ora al giorno in meno. Diminuisce anche il periodo complessivo inerente la stagione di accensione, che viene accorciata di 15 giorni: il riscaldamento verrà acceso otto giorni rispetto allo scorso anno e verranno spenti sette giorni prima.
Il decreto accensione riscaldamento è uno degli ultimi atti del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, prima del passaggio di consegne, ma è probabile che ci sia già un accordo con il premier entrante Giorgia Meloni circa la misura da adottare, in modo da non procedere con cambi di programma a breve termine.
I decreto accensione riscaldamento ridisegna i limiti temporali di utilizzo degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale. Oltre al periodo complessivo, si decide anche per la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati.
Il vademecum
Il provvedimento riguarda la prossima stagione invernale, ma di fatto entrerà in vigore già in autunno considerato che fine ottobre-novembre è il momento in cui nei condomini e negli uffici si iniziano ad accendere gli impianti che funzionano con gas naturale.
“Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”, annuncia il Mite.
A breve ENEA pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.
Le eccezioni, scuole e non solo
Come detto ci sono delle eccezioni, queste riduzioni temporale e di grado non riguardano gli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria. Restano esclusi dai provvedimenti anche gli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.
Le zone
Il nuovo Piano Nazionale prevede che sarà possibile accendere i riscaldamenti in base alla zona climatica del proprio Comune e per quante ore al giorno:
nella zona A i riscaldamenti potranno essere accesi per 5 ore al giorno dall’8 dicembre 2022 al 7 marzo 2023;
nella zona B per 7 ore al giorno dall’8 dicembre 2022 al 23 marzo 2023;
nella zona C per 9 ore al giorno dal 22 novembre 2022 al 23 marzo 2023;
nella zona D per 11 ore giornaliere dall’8 novembre 2022 al 7 aprile 2023;
nella zona E per 13 ore al giorno dal 22 ottobre 2022 al 7 aprile 2023;
nella zona F non sono previste limitazioni.