Nuovi concorsi pubblici 2022: rivoluzione anche per la scuola nel segno della semplificazione e della digitalizzazione
Si presenta come una vera e propria rivoluzione quella che riguarderà i concorsi pubblici, compresi quelli per la scuola, a partire dal 2022 con una serie di innovazioni nel segno della semplificazione e della digitalizzazione voluta dal ministro Brunetta. Una serie di cambiamenti che modificano una struttura che era rimasta in vigore per quasi trent’anni, e che riguarderà sia i concorsi per la scuola che in generale per accedere ai posti del pubblico impiego.
Cosa cambia dopo trent’anni
Per la precisione cambiano dopo più di 28 anni le regole per l’accesso agli impieghi e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici. Lo scopo di queste novità è quello di introdurre maggiore digitalizzazione e semplificazione. A livello di diritti, si punta alla parità d’accesso ed equilibrio di genere. Il tutto viene attuato mediante la rimozione delle situazioni di svantaggio, in modo che si possano garantire la massima partecipazione ai concorsi e la piena trasparenza ed efficienza nelle procedure in maniera trasversale a tutti i potenziali candidati.
Le novità sono state approvate con il CdM del 5 ottobre nel corso del quale è stato dato il via libera, in esame preliminare, a un regolamento che adesso potrà essere adottato una volta emanato il decreto del Presidente della Repubblica.
Obiettivi di riforma
Con questo decreto si sostituisce quello del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, inerente le norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
Principale artefice della riforma il ministro Brunetta: “Nel Dpr che mette a sistema i provvedimenti fin qui avviati nella materia dei concorsi e delle assunzioni, non solo abbiamo realizzato gli obiettivi di riforma concordati con Bruxelles nel Pnrr, ma siamo andati oltre portando innovazioni destinate a segnare un prima e un dopo: nuove e concrete tutele nella parità di genere, il passaggio integrale (anche per enti locali e Regioni) dei bandi e delle procedure dell’accesso sul portale del reclutamento “inPA”, che così diventa il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici, e infine l’abrogazione delle norme ormai divenute obsolete”.