Scuola

Doppio canale di reclutamento: no a immissioni in ruolo da prima e seconda fascia Gps e mancata stabilizzazione dei supplenti con oltre 36 mesi di servizio

Il fallimento della procedura di assegnazione delle cattedre è certificata dal fatto che ad anno scolastico abbondantemente avviato e a due mesi dalle vacanze di Natale, sono moltissimi gli interpelli che i presidi continuano a presentare per trovare supplenti.

La mancanza di docenti

Sono ancora molti gli insegnanti che mancano, soprattutto in alcune classi di concorso e così si fa ricorso massiccio all’assegnazione di cattedre o spezzoni ancora scoperti a supplenti temporanei. In particolare, le scuole hanno difficoltà a trovare laureati in Matematica e Fisica, Ingegneri di varie materie.

Il ricorso agli interpelli per la ricerca di personale supplente fuori graduatoria è in evitabile, mentre nel frattempo c’è ancora il divieto per chi è inserito in qualsiasi graduatoria di poter inviare MAD.

La deroga sulle Mad

Il ministero sembra non essere intenzionato a concedere una deroga come avvenuto lo scorso anno, nonostante l’evidenza dei fatti e le richieste dei sindacati. Sarebbe una possibilità importante per i tanti precari costretti a rifiutare cattedre lontano da casa. Un modo per compensare gli errori dell’algoritmo, considerato che il sistema non aveva ancora recepito tutti i posti vacanti e disponibili.

Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief conferma la richiesta fatta al ministero affinchè riveda la posizione sulle Mad.

Il doppio canale di reclutamento

La sensazione è che poco o nulla si potrò fare nell’anno in corso e che tutto potrà essere rimandato alla prossima sessione di assegnazione informatizzata delle supplenze: “Si sta procedendo verso un’ulteriore sconfitta per la scuola – incalza Pacifico – perché i problemi delle Gps non risolti si sommano al mancato doppio canale di reclutamento, il no alle immissioni in ruolo da prima e seconda fascia Gps e al rifiuto di attuare le indicazioni previste dalla Commissione di giustizia europea per combattere la reiterazione di supplenze nei confronti dei supplenti con oltre 36 mesi di servizio svolto. Una posizione assurda che ci ha portato in estate a presentare un reclamo collettivo al Comitato europeo dei diritti sociali contro l’abuso di contratti a tempo determinato dello Stato italiano e rilanciato il ricorso per il risarcimento danni per l’abuso delle supplenze a termine”.