Scatto stipendiale docenti: riabilitato al terzo anno di carriera, importo più alto e versamento delle differenze retributive
Continua a tenere banco la questione del personale della scuola immesso in ruolo dopo il 2010 cui viene negato il diritto a percepire gli aumenti inerenti lo “scatto” stipendiale del terzo anno di carriera. Laddove non arriva la normativa, negando questo diritto ai docenti, provvedono i giudici del lavoro con sentenze favorevoli nei confronti di ricorsi presentati per sanare questa mancanza da parte di dipendenti che avevano svolto supplenze antecedenti al 1° settembre 2010.
Le fasce stipendiali
La sentenza specifica che “il C.C.N.L. 4 agosto 2011 ha rimodulato le fasce stipendiali del personale della scuola sopprimendo la fascia retributiva 3-8 ed accorpandola alla fascia retributiva 0- 2” e che “lo stesso C.C.N.L. ha, tuttavia, previsto una norma di salvaguardia a tutela delle posizioni di coloro che, già in ruolo alla data del 1° settembre 2010, avessero maturato una legittima aspettativa alla progressione stipendiale secondo il precedente contratto collettivo”. Lo stesso giudice ha ricordato che “è, infatti, previsto che: “2. Il personale scolastico già in servizio a tempo indeterminato alla data del 1° settembre 2010, inserito nella preesistente fascia stipendiale “0-2 anni”, al compimento del periodo di permanenza in tale fascia conserva il diritto a percepire, quale emolumento ad personam, il valore retributivo della fascia stipendiale “3-8 anni” fino al conseguimento della fascia retributiva “9- 14 anni””. Per tali motivi, il Ministero dell’Istruzione è stato “condannato a corrispondere all’istante l’importo di € 1.407,07, a titolo di differenze retributive per il periodo 1.1.2018-30.11.021, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria dal dovuto al saldo”.
La strada del ricorso
Una sentenza importante sul recupero degli scatti stipendiali, perchè va a toccare il diritto a ottenere ciò che spetta ai dipendenti della scuola precarie sugli stipendi, sulla carriera e sull’anzianità previdenziale e che va a sanare un accordo che risale a oltre dieci anni fa dall’amministrazione con gli altri sindacati.
Al momento, in attesa che a livello normativo venga sanata questa situazione che coinvolge molti docenti, l’unica strada per chi ha supplenze svolte prima del 1° settembre 2010, è quella di ricorrere in tribunale per vedere riconosciuto il diritto all’integrale ricostruzione di carriera, con risarcimento e immediato inquadramento su fascia stipendiale più alta.