Scuola

Aumento stipendio docenti e Ata: fino a dicembre in busta paga da 20 a 50 euro netti in più non per il rinnovo contratto ma per lo sconto contributivo

In attesa dell’aumento dello stipendio per il personale scolastico che sarà garantito, unitamente al saldo degli arretrati, dal rinnovo di un contratto scuola sempre più complicato, arriva il taglio del cuneo fiscale che indirettamente, per tutti i dipendenti, consentirà di percepire una busta paga più corposa nei prossimi mesi.

Aumento stipendio docenti e ata per esonero parziale contributi

E’ un taglio previsto dall’articolo 20 del Decreto Aiuti bis, che assicura l’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti.

Il taglio si riferisce ai periodi di paga luglio-dicembre 2022, durante i quali i dipendenti beneficeranno dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali. Un taglio che aumenta rispetto alla Legge di Bilancio 2022 dell’1,20%. Il risultato finale è che si beneficia di una riduzione dei contributi da luglio a dicembre 2022 al 2%. Il risultato finale sarà un aumento delle retribuzioni nette senza alcun costo aggiuntivo.

Quanto in più

Per i dipendenti, questo provvedimento comporta un aumento in busta paga fino a circa 50 euro, che attualmente è differente da lavoratore a lavoratore a seconda della retribuzione percepita.

A beneficiare di questo taglio del cuneo fiscale sono i lavoratori dipendenti che percepiscono una retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non eccedente l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

Chi supera questa soglia mensile di imponibile previdenziale non beneficia del taglio.

Il testo del decreto

Questo il testo del decreto Aiuti bis che regolamenta l’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti

1. Per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresi la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato di 1,2 punti percentuali. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

2. Agli oneri derivanti dal comma 1, valutati in 1.181,4 milioni di euro per l’anno 2022 e in 526,6 milioni di euro per l’anno 2023, che aumentano, ai fini della compensazione degli effetti in termini di indebitamento netto, a 1.654 milioni di euro per l’anno 2022, si provvede, quanto a 348,6 milioni di euro per l’anno 2022 e a 139,4 milioni di euro per l’anno 2023 e, in termini di indebitamento netto, a 488 milioni di euro per l’anno 2022, mediante le maggiori entrate derivanti dal comma 1 e quanto a 832,8 milioni di euro per l’anno 2022 e a 387,2 milioni di euro per l’anno 2023 e, in termini di indebitamento netto, a 1.166 milioni di euro per l’anno 2022 e a 54 milioni per l’anno 2023, ai sensi dell’articolo 43.