Carta del docente precari religione: va anche ai 15mila supplenti con saldo arretrati fino a 3mila euro
La carta del docente è un diritto anche dei 15mila docenti precari di religione cattolica presenti su territorio nazionale. Lo stabilisce il Tribunale ordinario di Torino, che sancisce il diritto di questi docenti di beneficiare dei 500 euro annui della carta del docente per l’aggiornamento professionale. Contestualmente, potranno beneficiare del saldo degli arretrati per i cinque anni in cui non hanno percepito la somma, equivalente a un totale fino a 3mila euro.
La tutela dei precari
Prosegue dunque la linea della giustizia italiana che interviene laddove non arriva la normativa sul tema della tutela dei precari, questa volta per quel che concerne il conferimento della carta del docente, al momento non prevista per i precari.
Il Tribunale ordinario di Torino, sezione lavoro, sancisce che anche i docenti precari, in questo caso di religione, hanno diritto alla carta del docente, per valorizzarne le competenze professionali.
Il pagamento degli arretrati
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quello che sta accadendo era prevedibile: prima di tutto perché l’esclusione dei precari dalla card docente è palesemente immotivata. Inoltre, dinanzi ad una posizione così netta della VI sezione della Corte di Giustizia Europea e dopo le sentenze favorevoli delle passate settimane da parte di tribunali ordinari, tutti favorevoli ad estendere i 500 euro annuali per l’aggiornamento ai supplenti, quale giudice potrebbe prendere una posizione diversa? Noi, intanto, continuiamo a procedere con i ricorsi: oltre agli insegnanti precari, naturalmente tutti i docenti di religione cattolica, possono impugnare la mancata assegnazione del bonus annuale per l’aggiornamento professionale anche gli inseganti di ruolo che tra il 2016 e il 2022 erano ancora precari. I 3mila euro assegnati al collega di religione possono vederseli restituire tutti: ben oltre 10mila supplenti o ex supplenti lo hanno già fatto”.