Assunzione diretta docenti: selezione in base al merito da parte dei presidi e di un comitato di valutazione
Torna il tema dell’assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole. Con il cambio di Governo gli interlocutori saranno diversi e l’associazione nazionale presidi prova a reimpostare un dialogo che possa portare a una strada alternativa ai concorsi.
Concorsi fallimentari
“Sono a favore dell’assunzione diretta da parte delle scuole, o da parte dell’istituto o in modo privatistico. Questo è consentito dalla Costituzione”. Lo ribadisce il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli a Orizzonte Scuola.
Il meccanismo dei concorsi appare ormai bollato come fallimentare, e secondo i presidi non potrà essere sufficiente la riforma del reclutamento scolastico a modificare la situazione, se si considera che alla base ci sarà sempre una selezione basata su un sistema nozionistico e farraginoso per quel che concerne l’immissione in ruolo.
Problema sugli organici
“Va riformato il meccanismo delle assunzioni, – ha aggiunto – che è fallimentare, ma da 50 anni. Abbiamo un grosso problema di precariato e un problema serio sugli organici, specialmente quelli Ata. Sono sottodimensionati e, spesso, con deficit di competenze”.
Uno dei dubbi del meccanismo dell’assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole riguarda il metodo che verrebbe utilizzato. In questo senso la strada sarebbe chiara: “Chi valuta il merito? Il preside, il capo di istituto. Nella scuola spazio per l’anarchia non c’è. Sia il preside a stabilire il merito insieme con un comitato di valutazione. È chiaro che poi ne deve rispondere”.
Il concetto di merito
Merito che è già stato introdotto come concetto da parte del nuovo Governo, e che per questo potrebbe essere un tema comune sul quale discutere, anche perchè è un “concetto previsto dallo stesso articolo 34 della Costituzione”.
“La parola però si presta a due interpretazioni distinte – sottolinea -. Una riferita agli alunni che, come dice la Costituzione, andrebbero aiutati quando meritevoli, e una riferita ai dipendenti, tutti. Io sono assolutamente favorevole alla valorizzazione del personale, e difendo anche il concetto del bonus, che andrebbe invece aumentato”. “Ovviamente non so cosa pensa il governo né cosa vorrà fare – conclude -. Noi giudicheremo l’operato dalle azioni”.