Compenso individuale accessorio Ata: via ai risarcimenti per le somme non percepite in busta paga, per gli insegnanti retribuzione professionale docenti
Sono sempre più frequenti i casi di somme sottratte ai precari della scuola. Dove non arriva la parte normativa a tutelare i supplenti, ci pensa la giustizia mediante l’accoglimento di ricorsi che tutelano quelli che evidentemente vengono riscontrati come diritti violati.
Il risarcimento deciso dal giudice
Le cifre equivalgono alla trattenuta che avviene ogni mese dallo stipendio degli insegnanti precari equivalenti ai 174,50 euro della “Retribuzione professionale docenti” e per il personale Ata tra i 66,90 euro a 73,70 euro di “Compenso individuale accessorio”.
Il giudice del lavoro di Vercelli giovedì scorso, 20 ottobre, ha sancito che l’assegnazione del Compenso individuale accessorio va assegnato a tutto il personale Ata, senza alcuna distinzione tra lavoratori assunti a tempo indeterminato e determinato e nemmeno rispetto alle diverse tipologie di supplenze.
Ricorso per recuperare somme indebitamente sottratte
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolinea l’ennesimo risultato positivo nei confronti dei docenti precari e del personale ata senza contratto a tempo indeterminato: “Ancora una volta recuperiamo importanti somme sottratte indebitamente ai precari della scuola. Consigliamo di presentare, a tutti coloro che non vogliono soccombere, il ricorso che abbiamo predisposto per i docenti e il personale Ata non di ruolo, ai quali si continua a negare in modo illegittimo il diritto alla riscossione di RPD e CIA mensili, come per è accaduto ai supplenti “Covid” dell’ultimo biennio: per ogni anno di supplenze la cifra da recuperare si aggira sui mille euro annui”.