Tfa sostegno VIII ciclo 2023: quando esce l’ottavo, posti disponibili e curiosità per il numero chiuso
Una delle principali critiche mosse dall’opposizione, attuale maggioranza al Governo, nei confronti del modo di intendere la scuola, ha riguardato il numero chiuso riservato ad alcuni ambiti dell’accesso all’istruzione, come il sostegno.
Il numero chiuso
C’è per questo grande curiosità per capire in quale direzione andrà il prossimo ministero dell’istruzione. Che certamente ha altre priorità, come il rinnovo del contratto scolastico, la riforma del reclutamento docenti avviata dal ministro Bianchi e la gestione dell’algoritmo supplenze in vista del prossimo anno quando non si potrà più sbagliare.
Ma che dovrà anche gestire un aspetto delicatissimo del mondo della scuola come quello del sostegno. In questo senso cresce l’attesa dei docenti che hanno interesse a partecipare al prossimo TFA VIII ciclo.
Il meccanismo delle graduatorie incrociate nell’ambito dell’informatizzazione nomine supplenze non ha fatto altro che amplificare la necessità di regolamentare meglio l’assegnazione delle cattedre a docenti che avranno poi la responsabilità di seguire i docenti con disabilità.
Le graduatorie incrociate
Il prossimo anno non sarà più tollerabile che studenti non specializzati possano ancora avere la priorità su colleghi con competenze specifiche.
Per questo c’è curiosità per capire se il nuovo ministro dell’Istruzione rimuoverà il vincolo del numero chiuso per l’accesso ai Tfa o se aumenterà il numero di posti disponibili.
C’è attesa per avere maggiori informazioni circa il numero di posti a disposizione e le date in cui verrà espletata la prova preselettiva. In questo senso sarà fondamentale la pubblicazione del relativo Decreto Ministeriale che fornirà maggiori dettagli sull’VIII ciclo di sostegno didattico.
La prova preselettiva del TFA
La normativa attuale prevede che la prova preselettiva del TFA sia composta da 60 quesiti a risposta multipla di cui 20 sulle competenze linguistiche e la comprensione di testi e 40 sulle competenze socio-psico-pedagogiche e didattiche, sull’empatia e l’intelligenza emotiva, sulla creatività e il pensiero divergente, sulle competenze organizzative e agli aspetti giuridici relativi all’autonomia scolastica. La struttura delle domande cambia in base alle decisioni delle singole Università.