Scuola

Abilitazione insegnamento 60 cfu: per chi ha già insegnato possibilità di vedersi riconoscere automaticamente i Cfu per il tirocinio diretto, lasciando l’obbligo per quello indiretto

C’è grande curiosità per capire come gestirà il nuovo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara la questione relativa alla riforma del reclutamento scolastico voluta dal suo predecessore Patrizio Bianchi. Una riforma che di fatto è stata completata, ma che manca del Dpcm previsto dalla legge 76/22 utile a definire il percorso di abilitazione di 60 CFU.

Master a numero chiuso?

Un decreto attuativo che doveva essere perfezionati prima della fine dell’estate, ma che poi è stato rinviato a data da destinarsi e di fatto mai messo in pratica dal ministero e dal Governo che lo aveva voluto. Le interpretazioni sono molteplici, una delle quali proprio l’intervenuta crisi di Governo che ha portato alle dimissioni di Draghi.

In più di un’occasione esponenti del centrodestra avevano criticato alcuni aspetti di questo tipo di percorso di abilitazione, a cominciare dal fatto che sarebbe stato a numero chiuso, per gestire il numero di abilitati in proporzione a quelli che sarebbe stato possibile stabilizzare.

Prezzo calmierato

In base a quanto sancito al momento, i 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale saranno a pagamento, con spese a carico dei partecipanti. Il ministero aveva però espresso l’intenzione di calmierare il tetto massimo di costo di questi percorsi, in modo che non gravino in modo eccessivo sulle tasche degli aspiranti docenti.

Una delle novità che il nuovo ministero potrebbe introdurre rispetto al passato, è quella di prevedere per chi ha già insegnato la possibilità di vedersi riconoscere automaticamente i Cfu per il tirocinio diretto. Resterebbe però l’obbligo per quello indiretto.

Riconoscimento di altri crediti già maturato

Il decreto attuativo servirà a definire contenuti, struttura, percentuale di presenza richiesta per la partecipazione ai master universitari. Quel che sembra certo è che nell’ottica dei 60 CFU sarà riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.

Ci sarà poi da definire il criterio per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, che dovranno essere coerenti con gli obiettivi formativi.