Scuola

Retribuzione professionale docenti precari: diritto anche degli insegnanti con contratto a tempo determinato

Tra le penalizzazioni in cui incorrono i docenti precari, oltre a quella di fatto di non poter avere a disposizione un contratto a tempo indeterminato che dia loro stabilità economica e professionale, c’è quella inerente he vede negare la Retribuzione professionale docente agli insegnanti precari.

Riconoscimenti di migliaia di euro

Una penalizzazione che la norma non provvede a sanare, ma sulla quale sta intervenendo sempre più spesso la legge e le giustizia. Che in generale si sta dimostrando propensa a riconoscere ai docenti precari quei diritti che lo Stato nega, confermandolo anche per quel che concerne la retribuzione professionale docenti.

L’intervento della giustizia provvede a venire in soccorso di quei docenti precari in servizio nelle scuole statali che hanno svolto supplenze “brevi” e che si vedono restituite per diversi anni di servizio migliaia di euro.

La legge di riferimento

L’art. 7 del CCNL 2001 “introduce la retribuzione professionale docenti con l’obiettivo di valorizzare la funzione docente e riconoscere il ruolo della funzione docente nel miglioramento del servizio scolastico: si tratta di obiettivi programmatici e non di compensi a titolo di corrispettivo per determinate attività poste in essere. Non si giustificherebbe pertanto una interpretazione restrittiva del dato contrattuale volta ad escludere determinati tipi di supplenza, come correttamente e condivisibilmente argomentato nell’ordinanza del giudice di legittimità sopra riportata, a cui si intende dare seguito”.

In attesa della norma

Bene che i giudici riconoscano diritti ai docenti precari, ma ora serve un intervento normativo per cambiare la legge inserendo l’assegnazione della Retribuzione professionali docente, della Cia e del personale Ata, a tutti i dipendenti scolastici. In modo che non passi il messaggio che un precario abbia meno diritti di un collega di ruolo.