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Rinnovo contratto scuola: adeguamento del trattamento economico alle retribuzioni dei profili analoghi presenti negli altri comparti chiesto dai Dsga

Ci sono molte sfaccettature nell’ambito del rinnovo del contratto scuola, che adesso i sindacati dovranno discutere con un nuovo interlocutore alla luce del cambio alla guida del Governo che ha visto le dimissioni di Draghi e le conseguenti elezioni vinte dal centrodestra con il Governo guidato da Giorgia Meloni da poco beneficiario della fiducia del Parlamento.

Le richieste dei Dsga

Proseguono nel frattempo gli incontri all’ARAN sul rinnovo del CCNL scuola e si parla non solo di docenti ma anche dell’ordinamento professionale del personale ATA.

Sono molto chiare le richieste del Movimento nazionale Direttori SGA, presentate da Alberico Sorrentino:

  • creazione dell’Area della Elevata qualificazione, prevista dall’art. 3 del D.L 80/2021, in cui inserire il Direttore SGA;
  • ridefinizione delle mansioni del profilo;
  • attivazione del profilo di Coordinatore di area C e l’accesso dei Direttori alla mobilità intercompartimentale;
  • adeguamento del trattamento economico alle retribuzioni dei profili analoghi presenti negli altri comparti;
  • aumento dell’indennità di direzione quota base e di quella variabile, da sganciarsi dal MOF, da calcolare sull’organico dell’autonomia e da liquidare mensilmente nel cedolino;
  • aumento della quota retributiva oraria prevista per lo svolgimento di ore aggiuntive;
    introduzione di una “retribuzione di risultato”.

La trattativa in salita

Se non ci saranno modifiche sostanziali alla parte di contratto che regolamenta la valorizzazione del personale Dsga, sarà difficile arrivare a un accordo reso già complicato dalla questione economica, sulla quale il nuovo Governo ha già fatto sapere che non è lecito aspettarsi sostanziali novità.

La delusione degli Ata deriva anche dalla disponibilità evidenziate nell’atto di indirizzo del Ministro Bianchi dell’1 febbraio 2022.

Atto unilaterale

“Nessuna apertura – dichiara Sorrentino – almeno in questa fase della contrattazione, da parte dell’ARAN nonostante il contratto per sua natura preveda l’incontro delle parti sia pure a metà strada: in caso contrario si è in presenza di un atto unilaterale”. E contesta: nessun riconoscimento economico, neppure sull’indennità di amministrazione presente nelle precedenti bozze; nessuna revisione del profilo, né tantomeno la costruzione dell’Area delle elevate professionalità presente negli altri comparti; e non c’è minimamente traccia neppure delle richieste avanzate che non comporterebbe alcun aumento della spesa, come ad esempio lo sganciamento dell’indennità variabile dal MOF.