Pensioni scuola: taglio al reddito di cittadinanza per finanziare Quota 102 con 1 miliardo
Le pensioni scuola, ma in generale la questione previdenziale, potrebbe essere sistemata in vista del prossimo anno, almeno, grazie a un miliardo che si andrebbe a recuperare dal reddito di cittadinanza che il Governo Meloni ha intenzione di non assegnare più a coloro che sono ritenuti in grado di lavorare. Un miliardo che consentirebbe di finanziare nel 2023 quota 102 per le pensioni.
I requisiti per andare in pensione
E’ l’idea del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che delinea il programma della Lega per iniziare a sistemare la questione pensioni: “Età minima per andare in pensione 61 anni con 41 di contributi (quota 102). Per realizzare il progetto nel 2023 secondo i calcoli dell’Inps serve poco più di un miliardo. Lo recupereremo sospendendo per sei mesi il reddito di cittadinanza a quei 900mila percettori del reddito che sono in condizioni di lavorare e che già lo percepiscono da diciotto mesi”.
Le altre ipotesi al vaglio
Non è l’unica possibilità presa in considerazione dal Governo. Si parla anche della possibilità di mandare in pensione 470mila lavoratori tra i 61 e i 66 anni con 35 anni di contributi e una riduzione proporzionale dell’assegno.
Una proposta che viene presa in grande considerazione, ma che potrebbe contenere delle variazioni per i medici ospedalieri e il personale sanitario. L’idea potrebbe essere che una volta che hanno maturato l’età e i contributi per andare in pensione, se accettano di restare al lavoro prendono lo stipendio maggiorato di una parte dei contributi che lo Stato dovrebbe versargli”.