La questione delle precedenze ha inciso pesantemente sul malcontento generale generato dall’assegnazione delle supplenze per l’anno scolastico 2022/23 relativamente al meccanismo dell’algoritmo, tacciato di incongruenza e ingiustizia da parte di chi si è visto scavalcare da colleghi posizionati peggio in graduatoria su posti più ambiti.

Le preferenze e i turni di nomina

Il non sapere il motivo per cui un collega ha ottenuto un posto pur vantando una posizione peggiore ha inevitabilmente ingenerato dubbi e confusione, ma la tutela della privacy ha imposto la non pubblicazione delle precedenze. L’algoritmo ha preso in esame le preferenze presentate dagli aspiranti entro il 16 agosto, incrociandole con le disponibilità presenti nel turno di nomina spettante. Il tutto tenendo presente le precedenze per le riserve di legge 68/99 e la precedenza per l’assegnazione della sede.

Chi ne aveva diritto, in fase di presentazione della domanda, ha potuto inserire i titoli di riserva posseduti ai fini dell’assunzione sul contingente di posti riservato, ai sensi della legge n. 68/1999.

Le correzioni per l’anno prossimo

Le assunzioni a tempo determinato sui posti riservati sono effettuate, per GaE e GPS, sino al 50% delle disponibilità, nel caso in cui non è stato possibile esaurire le previste aliquote con le immissioni in ruolo.

Il ministero, pur prendendo atto delle segnalazioni dei sindacati, portavoce dei candidati all’informatizzazione nomine supplenze, ha assicurato che prenderà provvedimenti per correggere le criticità dell’algoritmo. Ma potrà avvenire solo in vista del prossimo anno scolastico, considerato che la procedura di quest’anno è ormai abbondantemente avviata e intervenire pesantemente sarebbe impossibile.

Ci sarà anche da valutare il punto di vista del nuovo ministero, che potrebbe decidere di apportare correttivi ancora maggiori in vista del prossimo anno.