Aumento stipendio docenti: con l’autonomia differenziata entro un anno per la scuola stipendi, concorsi e mobilità diversi in ogni Regione
Mentre si discute ancora il rinnovo del contratto scuola che dovrebbe contenere, tra le novità più importanti, l’aumento dello stipendio docenti dopo anni di attesa con contestuale saldo degli arretrati, esplode la polemica per la possibilità che possa cambiare la filosofia dietro l’adeguamento delle retribuzioni per gli insegnanti.
Il rischio di disparità
Calderoli ministro leghista per gli Affari regionali e le Autonomie ha infatti annunciato che l’autonomia differenziata si farà entro un anno. Questo potrebbe dire per la Scuola in arrivo stipendi, concorsi e mobilità diversi in ogni Regione.
Un’autonomia che già solletica la fantasia delle regioni più virtuose, che avrebbero la possibilità di gestire in maniera migliore i loro bilanci e valorizzare scuole e personale scolastico in proporzione alle proprie disponibilità. Ma che rischierebbe di lasciare ancora più indietro quelle regioni in cui le disponibilità economiche, per vari motivi anche legati a cattive gestioni, sono inferiori.
L’offerta formativa e non solo
Questo nel giro di pochi anni potrebbe comportare un sistema scolastico differenziato per quel che concerne l’offerta formativa, comprese le esperienze di Pcto, e per quel che riguarda le risorse che potranno gestire scuole (anche paritarie) e uffici scolastici.
Le differenze potrebbero riguardare reclutamento, concorsi, formazione iniziale e in itinere, stipendi, mobilità di docenti, Ata e capi d’istituto.
La fuga dalle regioni con meno disponibilità
I sindacati temono anche una differenziazione scolastica che potrebbe comportare disparità nelle valutazioni di studenti e personale, facendo vacillare pericolosamente il principio dell’unitarietà dell’istruzione pubblica e che andrebbe a minare u settore già in difficoltà come quello della scuola in Italia.
Insomma il concetto del merito introdotto dal Governo verrebbe squilibrato da condizioni di partenza decisamente impari. Timore anche per la possibilità che il personale percepisca stipendi differenziati. I docenti in servizio nelle Regioni più ricche potrebbero beneficiare della possibilità di investire sulla scuola con buste paga più alte, e con inevitabile fuga di docenti migliori dalle regioni più in difficoltà, ancor più di quanto avviene adesso.