Aumento stipendio docenti in base al merito: sindacati a un bivio, rimandare ancora o accettare le cifre già rifiutate
Si intensificano gli incontri tra sindacati e nuovo ministro dell’istruzione Valditara per parlare delle urgenze della scuola. Che non si esauriscono con l‘aumento dello stipendio docenti, punto cruciale del rinnovo del contratto scuola, ma che attengono anche a questioni importantissime come mobilità, precariato e situazione di DSGA e Dirigenti scolastici.
Risorse limitate
Il Governo ha puntualizzato come la maggior parte delle risorse dovrà essere destinato alla risoluzione del caro bollette e dell’aumento del costo della vita. Aspettarsi troppo dal tavolo della trattative per quel che riguarda le risorse aggiuntive da reperire con la Legge di Bilancio e da destinare all’aumento dello stipendio del personale scolastico sarebbe illusorio.
Questo comporta che i sindacati dovranno fare una scelta: dire ancora no al rinnovo del contratto scuola sulla base delle cifre già rifiutate prima dell’estate quando fu bocciata la proposta di contratto ponte, oppure accontentarsi di quella stessa proposta, registrando il fallimento di aver di fatto atteso inutilmente, facendo trascorrere mesi preziosi, che in ogni caso sarebbero recuperati con gli arretrati sugli stipendi.
Aumento in base al merito
In tutto ciò si innesta il tema dell’aumento stipendiale in base al merito, che sta destando molte polemiche e che sembra un tema sterile in virtù della mancanza di risorse, insufficienti anche a garantire un minimo aumento per tutti.
Il Ministro ha assicurato che farà il possibile in sede di legge di bilancio “per dare un segnale concreto ai temi avvertiti come prioritari dagli operatori del mondo della scuola, compreso il tema delle retribuzioni e quello della valorizzazione”. In cosa si tradurrà questo impegno concretamente è tutto da verificare.
Non ce la facciamo più: non ce la facciamo a pagare un mutuo, niente dentista, niente vacanze, pochi soldi per far studiare un figlio. Inoltre dovremo essere valutati, da chi? Per cosa? Il nostro lavoro viene denigrato sotto tutti i punti di vista, eppure siamo laureati, abilitati e di esami ne abbiamo passati, i genitori ci hanno in mano e basta un niente per avere un richiamo dal dirigente. Eppure siamo necessari, trasmettiamo un sapere che ci ha richiesto tempo, soldi ed esperienza. Siamo stanchi e frustrati!!!
Purtroppo siamo alle solite . Di noi se ne fregano . Non riusciamo più a fare neanche la spesa . Solo e solo scuse . Noi siamo coloro che Diamo istruzione e futuro . Sono delusissima . Anche questo nuovo governo ………..