Proroga contratti covid Ata: almeno una parte dei 55mila integrato a pieno regime dando precedenza ai collaboratori scolastici
E’ ancora viva la speranza dei 55mila appartenenti all’organico Covid di vedersi reintegrare in organico dopo il silenzio assordante seguito alla conclusione dei contratti non prorogati dopo la scadenza fissata per il giugno dello scorso anno scolastico.
Organico in attesa
Una necessità lavorativa degli appartenenti a un organico che è stato fondamentale negli anni della pandemia, ma una necessità anche delle scuole che pur con minor impellenze legate ai contagi, sono comunque in deficit di organico, soprattutto per quel che riguarda l’organico Ata.
Ad alimentare le speranze degli appartenenti all’organico Covid contribuisce l’interesse sempre vivo dei sindacati per questa questione e il fatto che al Governo ci sia adesso una coalizione di centrodestra di cui fa parte la Lega, che si è spesa molto nei mesi passati per perorare la causa del contingente Covid.
Mancanza di risorse
Uno degli sponsor principali della necessità di reinserire in organico almeno parte dei 55mila facenti parte del contingente è il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, deputato della Lega, confermato dopo le elezioni.
Uno degli artefici delle proroghe dello scorso anno, quando a gennaio, il rinnovo dei contratti sembrava tutt’altro che scontato in virtù della mancanza di risorse disponibili. Uno degli equivoci è sempre stato quello di considerare l’organico covid docenti prioritario rispetto a quello Ata, mentre le evidenze dei fatti e le conferme degli stessi dirigenti scolastici, hanno evidenziato come sia vero esattamente il contrario, nonostante la pandemia sotto controllo.
Integrare a pieno regime parte dei 55mila
L’obiettivo del sottosegretario all’istruzione della Lega è quello di fare in modo che almeno una parte dei 55mila sia integrato a pieno regime. Per attendere una risposta sarà necessario attendere che il nuovo Governo risolva le urgenze maggiori legate alla situazione economica in Italia. Bollette e aumento del costo della vita catalizzeranno l’attenzione dell’esecutivo. Quando poi toccherà alla scuola, si potrà discutere di rinnovo del contratto scuola con aumento degli stipendi ed eventualmente della proroga di almeno parte dell’organico Ata.