Tabella aumento stipendio docenti 2022: le sei fasce di anzianità in base alle quali si determinano le cifre in busta paga
Il rinnovo del contratto scuola è finalmente realtà. Un contratto atteso oltre quattro anni ma che, alla fine, è stato firmato se possibile anche un po’ a sorpresa, con una brusca accelerata nelle ultime ore da parte del nuovo ministro Valditara che grazie all’appoggio del nuovo Governo di centrodestra è riuscito a trovare quell’accordo che sembrava impossibile da raggiungere.
Subito l’accordo economico
L’accordo è stato firmato in Aran con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative. Il rinnovo del contratto scuola si concentra in questo momento sulla parte economica, quella più difficile da concordare con i sindacati e prevede di erogare l’anticipazione della parte economica del Comparto Istruzione e ricerca 2019-2021.
Il rinnovo del contratto scuola riguarda un milione e 232.248 dipendenti, di cui un milione e 154.993 appartenente ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 dei settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
Le fasce di anzianità
Gli aumenti dipenderanno dal grado scolastico e dall’anzianità di servizio di ogni singolo dipendente della scuola. In base a queste caratteristiche, ci saranno modifiche dell’importo spettante. La fascia di anzianità determinerà gli aumenti e gli arretrati, dal momento che chi ha meno anni di servizio riceverà di meno rispetto a chi ne può vantare di più. Gli importi cambiano anche in base al grado scolastico.
Le fasce di anzianità sono sei: 0-8, 9-14, 15-20, 21-27, 28-34 e da 35. I gradi scolastici sono quattro: infanzia e primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado (personale diplomato), secondaria di secondo grado (personale laureato).
Arretrati medi
Capitolo arretrati: anche per questo le variabili sono moltissime, perchè dipende da quanti anni si è lavorato nel periodo di contratto non firmato (gli arretrati spettano anche ai precari) e dipende da quanto percepisce ogni singolo lavoratore in busta paga. Un calcolo medio dei sindacati attesta gli arretrati medi intorno a 2500 euro netti. Nei prossimi giorni se ne saprà di più. In ogni caso gli arretrati verranno pagati in automatico senza alcuna necessità di richiesta da parte del lavoratore, e dovrebbero essere pagati con un’emissione speciale nel mese di dicembre.