Concorso scuola secondaria: precari condannati a pagare 10mila euro dal Tar del Lazio
Niente da fare per i precari che hanno proposto ricorso al Tar del Lazio relativamente alla selezione di concorso per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il ricorso dei precari era in riferimento alla modifica delle prove della procedura. Il ricorso è stato respinto dai giudici del Tar del Lazio che hanno deliberato come il Ministero dell’Istruzione avesse pieno diritto di modificare le prove per lo svolgimento del concorso.
Class action da 400 candidati
Dunque non un lieto fine per i partecipanti a quella che è diventata una vera e propria class action alla quale hanno partecipato qualcosa come 400 aspiranti.
Alla base del ricorso, il fatto che secondo i precari non fosse lecito da parte del Ministero il cambio di prove con cui era stata sostituita la prova preselettiva con una prova scritta computer based.
La riduzione delle prove
Questo cambio di programma da parte del ministero aveva comportato la riduzione da 3 a 2 delle prove concorsuali. In particolar modo, si erano verificate modifiche sostanziali nella parte in cui il cambio di programma ha previsto la non ammissione agli esami orali se non superato il punteggio di 70/100.
Le nuove decisioni del ministero avevano oltretutto comportato l’esclusione dal concorso di un numero di candidati almeno pari a 7 volte il numero dei posti messi a disposizione. Secondo i precari si era trattato di una decisione illegittima da parte del ministero, al punto che 400 di essi si erano organizzati in una class action per presentare ricorso.
Condanna a pagare 10mila euro
Ricorso è stato respinto dai giudici del Tar del Lazio che hanno deliberato come il Ministero dell’Istruzione avesse pieno diritto di modificare le prove per lo svolgimento del concorso. Non solo: per i ricorrenti anche la beffa di vedersi condannati a pagare 10mila euro di spese legali.