Scuola

Aumento stipendio docenti 2022: soldi in arrivo solo un acconto sul contratto futuro e insufficienti rispetto all’inflazione

Il rinnovo del contratto scuola è arrivato, e la decisione dei sindacati di firmare sulla base di cifre già offerte diversi mesi fa e sempre rifiutate da parte delle organizzazioni sindacali ha spiazzato un po’ tutti. Rino Di Meglio (coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti e segretario generale della CGS – Confederazione Generale Sindacale) spiega a Orizzonte Scuola i motivi della firma di un contratto che si basa su cifre lontane da quelle richieste negli scorsi anni.

Un aumento che non basta

“Questo aumento è basso, non è quello che avremmo voluto. Questi soldi sono un acconto sul contratto, non sono il contratto e non sono sufficienti soprattutto rispetto all’inflazione”. Dunque una firma che è dovuta arrivare nonostante il contratto non proponesse le cifre richieste dai sindacati.

Ma in caso di ulteriore rinvio, il rischio sarebbe stato quello di perdere anche queste risorse e di dover aspettare ancora. In questo modo, si sono gettate le basi per aumenti successivi, migliorando anche se di poco la situazione contrattuale del personale scolastico e garantendo il pagamento degli arretrati prima della fine dell’anno.

Inflazione galoppante

Di Meglio spiega che “se si prevede un aumento del 4-5% e l’inflazione galoppa al 10%, resta un danno per tutte le categorie di lavoratori e il governo dovrà trovare una soluzione: o riesce a raffreddare velocemente l’inflazione o deve adeguare le retribuzioni. In questo periodo di gravissima crisi, con le bollette che stanno massacrando non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori e quindi anche il personale che rappresentiamo, questa boccata di ossigeno è benvenuta per tutti. Noi faremo la nostra parte e il possibile per avere risultati, ma intanto meglio questo che niente”.

Mancano 300 milioni di euro

Dopo Natale, con l’inizio del nuovo anno, si riprenderà a discutere: “Nelle prossime settimane, faremo anche il pezzo che ci manca: i 300 milioni di euro, su cui è stato sottoscritto un preciso impegno sia con il Ministro, sia con la dichiarazione congiunta al tavolo delle trattative, che ci consentirà di non chiudere il contratto in perdita rispetto agli altri settori del pubblico impiego”.