Scuola

Indennità di vacanza contrattuale: addio a quella del triennio 2019-2021, inglobata negli aumenti tabellari, resterà in piedi solamente quella dal 2022 in poi

Non è lineare come può sembrare la procedura dietro l’aumento degli stipendi per il personale scolastico e in generale il rinnovo del contratto scuola, soprattutto per quel che riguarda la diversa gestione delle categorie di lavoratori coinvolte.

Una garanzia per gli stipendi

Uno degli aspetti che crea dubbi tra chi fa parte del mondo della scuola e beneficerà degli aumenti riguarda l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) e la possibilità che possa essere erogata anche nel 2023.

L’indennità di vacanza contrattuale (IVC), è un a parte della retribuzione che viene pagata dal datore di lavoro in modo da costituire una garanzia per gli stipendi nel periodo che intercorre tra la scadenza di un contratto collettivo nazionale e il suo rinnovo.

Strumento di adeguamento automatico

E’ appunto una indennità provvisoria perché la corresponsione di tale indennità è riferita unicamente al periodo durante il quale le parti sociali sono impegnate nel rinnovo di un CCNL. Sono ormai diversi anni che l’indennità di vacanza contrattuale è stata istituita. Infatti sin dal 1993 costituisce uno strumento di adeguamento automatico delle retribuzioni in sostituzione del sistema di indicizzazione automatica delle retribuzioni, quello che prima veniva chiamata scala mobile. Lo scopo è quello di non penalizzare i redditi dei lavoratori durante i periodi di trattativa sindacale.

Cosa accadrà dal prossimo anno

Con il rinnovo del contratto scuola, l’indennità di vacanza contrattuale è in bilico per quel che riguarda il 2023. Vediamo cosa accadrà. Al momento ci sono due indennità di vacanza contrattuale: una è inerente il triennio appena scaduto, 2019-2021. L’altra è relativa al triennio attuale: dal 1 gennaio 2022 e finirà il 31 dicembre 2024. Al momento della firma, prevista per fine novembre, il nuovo contratto economico 2019-2021, verrà meno l’indennità di vacanza contrattuale, quella che riguarda il triennio 2019-2021. Questo perché verrà inclusa negli aumenti tabellari, e avrà ancora validità quella dal 2022 in poi.