Pagamento arretrati scuola: conferma da parte del Ministero che non saranno pagati con il cedolino di dicembre
Arriva la conferma da parte del Ministero dell’istruzione che gli arretrati relativi all’aumento di stipendio docenti e personale scolastico in genere, concordati con il rinnovo del contratto scuola, non saranno pagati con il cedolino di dicembre.
Arretrati prima di Natale
Questo perchè non ci sarebbero i tempi tecnici per far rientrare gli arretrati nel pagamento dello stipendio di dicembre, ma questo non significa che il personale scolastico non riuscirà a ottenere gli arretrati prima di Natale. Infatti si è già pensato a un’emissione speciale con valuta prima di Natale.
Invece NoiPA emetterà gli stipendi di dicembre il 25 novembre con valuta sui conti correnti in data 15 dicembre. Per l’emissione speciale invece si pensa a un pagamento intorno al 15 dicembre in modo che la valuta possa arrivare prima della chiusura delle scuole per le festività e soprattutto in modo da consentire a tutto il personale scolastico di usufruire di un bonus particolarmente gradito in questo momento dell’anno.
Solo un’anticipo della parte economica
L’aumento degli stipendi e il pagamento degli arretrati riguarda oltre 1 milione di lavoratori, per la precisione un milione e 200 mila dipendenti pubblici del comparto Istruzione e Ricerca, di cui oltre 850mila insegnanti.
Come ha spiegato lo stesso ministro Valditara, specificando che si tratta di aumenti non ancora sufficienti rispetto alle necessità del comparto scuola, si tratta solo di un’anticipazione relativa alla parte economica. Il Ministero infatti si è impegnato a reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell’ambito della manovra di bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico.
Ulteriori risorse a gennaio
I primi mesi del prossimo saranno decisivi in questo senso per capire se effettivamente ci saranno margini di intervento da parte del Governo nel reperimento di ulteriori risorse che consentano di dire che effettivamente questo contratto ponte ha avuto l’utilità di sbloccare definitivamente una situazione che sembrava lontana da una soluzione immediata.
Oggettivamente, va dato atto al nuovo governo di aver dimostrato senso di responsabilità e concretezza, di fronte ad una questione annosa che si trascinava da ben quattro anni! Tanto di cappello!
Veramente il contratto era stato concordato con il governo Draghi e doveva essere firmato dal nuovo governo a cui spetta trovare le risorse per l’aumento delle retribuzioni con la finanziaria del 2023
Auguro ai politici la stessa busta paga dei docenti…ovviamente con l aumento come quello che ci è stato dato
Buongiorno, vorrei sapere quando sarà predisposto il pagamento degli arretrati per coloro che sono andati in pensione dal 01/09/2022.
Occorre inoltrare domanda?
Come si procederà per la rivalutazione della pensione?