Sanzioni disciplinari docenti: cambia la normativa, il dirigente avvia e conclude il procedimento disciplinare
Archiviato l’aumento degli stipendi di docenti e ata con il rinnovo del contratto scuola ottenuto grazie al fatto che ministero e sindacati si sono concentrati unicamente sulla parte economica dello stesso, con la promessa di aggiornarsi al prossimo anno quando verranno reperite ulteriori risorse da aggiungere all’aumento stipendi attuale, è il momento di discutere la parte normativa del contratto scuola 2019-21, di fatto già scaduto.
La questione delle sanzioni disciplinari
Se l’accordo sulla parte economica ha beneficiato di una brusca accelerazione anche in virtù della necessità burocratica di chiudere entro fine novembre per poter pagare gli arretrati in tempo per Natale, la parte normativa sarà più difficile da perfezionare in tempi brevi.
Ma le parti, Aran in primis, non hanno abbandonato la speranza di chiudere altrettanto velocemente. Uno dei punti più complessi da discutere riguarda sicuramente la questione delle sanzioni disciplinari. In questo ambito, i sindacati sembrano su posizioni lontani rispetto al ministero, al punto che la prima proposta è stata respinta.
L’ambito della formazione docenti
L’obiettivo è trovare al più presto un punto di incontro, possibilmente uniformando la parte normativa della scuola a quella della Pubblica amministrazione, in cui il dirigente avvia e conclude il procedimento disciplinare.
Ci sarà poi anche da discutere la formazione dei docenti, trattata dal precedente ministero in maniera estesa ma ancora da definire nei dettagli. Sull’argomento Naddeo dell’Aran ha spiegato che: “sarà un argomento che tratteremo. Personalmente ritengo che la formazione rappresenti un aspetto fondamentale per ogni lavoratore e la scuola più che mai non può fare eccezione”.