Scuola

Arretrati docenti in pensione: bisognerà attendere anche sei anni per il ricalcolo della pensione

Il pagamento degli arretrati relativi al periodo di vacanza contrattuale per docenti e ata, stando alle rassicurazioni del ministero, dovranno essere versati sui conti correnti dei beneficiari prima di Natale. Questo almeno per quel che riguarda il personale in servizio, compresi docenti e ata con contratto a tempo determinato. Potrebbe essere invece diversa la questione relativa ai dipendenti della scuola nel frattempo andati in pensione, quini non più in servizio.

L’attesa per i pensionati

Personale che, lo ricordiamo, ha assolutamente diritto al pagamento degli arretrati, ma che potrebbe dover aspettare un po’ di più rispetto ai colleghi che ancora lavorano nel mondo della scuola. Ma quanto esattamente dovranno aspettare?

Certezze ancora in questo senso non ce ne sono, ma iniziano ad arrivare alcune prime indicazioni di massima. Il fatto che il pagamento degli arretrati per il personale docente e ATA già in pensione non sia ancora stato oggetto di alcuna indicazione specifica, sta provocando un po’ di preoccupazione da parte di diretti interessati che temono una brutta sorpresa, corrispondente al mancato pagamento prima di Natale, come invece succederà ai colleghi.

Niente arretrati a dicembre

Il sospetto è fondato, perchè la certezza è che gli arretrati degli stipendi sicuramente non arriveranno a dicembre come invece accadrà per il personale in servizio.

Attesa che riguarderà anche il personale con supplenza breve, che dovrà aspettare circa 6 mesi.

Un tempo simile dovrebbe riguardare i pensionati. Tempi più lunghi invece per il ricalcolo della pensione che richiederà sicuramente più tempo e molto probabilmente anche diversi anni, come stanno comunicando in questi giorni alcuni sindacati.

Questo perchè l’INPS deve aggiungere i contributi di questa parte dello stipendio supplementare non ancora considerata e rivalutare il montante contributivo per poi ricalcolare interamente la parte retributiva della pensione che si basa, appunto, sulle retribuzioni degli ultimi anni lavorativi.

Le comunicazioni dei sindacati

Il sindacato FLCGIL ha specificato che: “Per chi è andato in pensione nel corso del 2019 e negli anni successivi è previsto anche l’adeguamento dell’assegno pensionistico. Come avvenuto con i precedenti rinnovi, si trascinerà in pensione l’intero aumento del tabellare riconosciuto a regime dal rinnovo contrattuale alle singole scadenze temporali e negli importi previsti per ciascun scaglionamento. L’Amministrazione dovrà adeguare l’inquadramento economico di ogni singolo dipendente cessato dal servizio nella vigenza contrattuale e comunicare i dati all’INPS che provvederà alla riliquidazione della pensione sulla base dei dati ricevuti. Il tutto dovrebbe avvenire d’ufficio.”