Aumento stipendio docenti: in arrivo altri fondi, da gennaio ci saranno altri aumenti in busta paga
La firma sul rinnovo del contratto scuola arrivata grazie al lavoro del ministro Valditara è sicuramente un ottimo risultato considerati i tempi ristretti con i quali il nuovo Governo ha avuto a che fare e che imponevano una risoluzione della vicenda prima della fine dell’anno.
Base di partenza non sufficiente
Ma non può essere certo considerato un punto d’arrivo, quanto piuttosto un punto di partenza per una trattativa che è stata sottoscritta dai sindacati unicamente a condizione che nel prossimo anno ci si metterà nuovamente attorno a un tavolo per discutere di un ulteriore aumento sulla base del reperimento di altri fondi garantiti, a parole, dal nuovo ministero.
L’accordo infatti si è basata sulla necessità di sbloccare la situazione per fare in modo di utilizzare subito i fondi già disponibili, anche se non ingenti, per pagare gli arretrati e consentire un aumento immediato in busta paga, per poi ridiscutere il tutto partendo da una base di partenza più solida e puntare su risorse aggiuntive che il ministero si è impegnato, con il Governo, a reperire già all’inizio del nuovo anno.
Mancano 150 milioni
Si punta sul fatto che la manovra 2022 varata dal Governo Meloni presenta un piccolo tesoretto di 500 milioni circa, di cui 150 milioni andranno proprio per l’aumento dello stipendio dei docenti e del personale ATA.
Il rinnovo del contratto ha consentito di sbloccare prima di Natale gli arretrati che ammonteranno a circa 2mila euro a dipendente, e conseguire gli aumenti di stipendio che ammonteranno a regime a 124 euro in più a mensilità.
Fondo salario accessorio
Ma è evidente che subito dopo Natale i sindacati ricorderanno al Governo l’impegno preso. Per mantenerlo, il ministero dovrà reperire 150 milioni. Il fondo d’emergenza è sempre costituito dai 300 milioni circa del salario accessorio che potrebbero consentire un ulteriore aumento, ma per il momento Valditara ha preferito non intaccarle. Con la garanzia però che se non dovessero essere messe dal Governo ulteriori risorse a disposizione, quel fondo costituirebbe una garanzia per la promessa fatta ai sindacati.