Rinnovo contratto scuola 2022: prosegue la trattativa per liquidare il resto degli aumenti
Non un punto di arrivo ma un punto di partenza. Perchè se a gennaio non si proseguir nella trattativa per aumentare ulteriormente gli stipendi dei docenti fermi ormai da troppi anni, avranno avuto ragione coloro i quali non vedono di buon occhio questo accordo sottoscritto dai sindacati basato su cifre inadeguate rispetto a quelle chieste negli ultimi anni.
Terminate le procedure di controllo
“Nel pomeriggio di oggi, terminate le procedure di controllo, le organizzazioni sindacali e l’Aran hanno sottoscritto in via definitiva il testo del Ccnl del comparto Istruzione e Ricerca sui principali aspetti del trattamento economico per il triennio 2019-2021 del personale”.
Lo ha spiegato la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, e il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli.
Aumenti e arretrati diversi da dipendente a dipendente
Come detto adesso tutte le attese sono per vedere in busta paga i primi aumenti e soprattutto per verificare se effettivamente prima delle feste di Natale ci sarà la possibilità di ottenere sul conto corrente, tramite emissione speciale sperata da stipendio e tredicesima, gli arretrati spettanti, che differiscono da dipendente a dipendente: “La firma odierna rende definitiva la validità del Ccnl, già a partire da domani 7 dicembre, e consente – proseguono i due dirigenti sindacali – la messa in pagamento degli aumenti e degli arretrati stipendiali dovuti, a titolo di anticipazione, a tutto il personale del comparto con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato”.
Subito la riapertura delle trattative
Ma non ci si fermerà qui, e i sindacati lo hanno spiegato bene al ministero, firmando l’accordo proprio sulla base della promessa del reperimento di ulteriori risorse nel prossimo anno, già nei primi mesi: “La trattativa, a questo punto, deve proseguire con decisione per chiudere la parte normativa e includere nel Ccnl le ulteriori risorse in corso di stanziamento con la prossima legge di Bilancio”, concludono Scacchetti e Sinopoli.