Concorsi

Nuovo concorso scuola: due in programma, uno riservato a tutti gli aspiranti in possesso dei requisiti, l’altro per chi avrà già ottenuto i 30 Cfu

Sarà una partita complicata quella che il nuovo ministero dell’istruzione giocherà sul tema del reclutamento docenti nei prossimi anni. In questo momento si vive una sorta di fase di stand by anche in virtù del passaggio di consegne tra un governo e l’altro e per dare modo al nuovo esecutivo di sbrigare le questioni più urgenti, come è stata quella del rinnovo del contratto docenti.

Le 70mila assunzioni previste

Questione che non si è ancora esaurita del tutto, perchè se è vero che l’accordo sulla parte economica è stato firmato e consentirà entro fine anno di percepire gli arretrati relativi ai mesi di vacanza contrattuale da parte di tutto il personale avente diritto, è altrettanto vero che proprio questo accorso è stato raggiunto sulla base dell’impegno formulato dal ministero di reperire nuove risorse già a partire dall’inizio del prossimo anno. Quando, non va dimenticato, si dovrà anche far fronte al rinnovo della parte normativa del contratto, questione di tutt’altro che facile risoluzione con i sindacati.

Come detto ci sarà poi da affrontare la questione del reclutamento. C’è tempo fino alla conclusione della fase transitoria, che dovrebbe prevedere 70mila assunzioni entro il 2024 o al massimo il 2025.

Due concorsi scuola all’orizzonte

Il passaggio successivo sarebbe quello di organizzare due nuovi concorsi: uno riservato a tutti gli aspiranti in possesso dei requisiti, l’altro per chi avrà già ottenuto i 30 Cfu previsti dalla riforma Bianchi. Il tutto non prima di aver dato vita ai decreti attuativi sui percorsi universitari da 60 cfu.

Il ministero, nonostante il recente insediamento, subisce già il pressing dei sindacati affinchè si provveda a stabilizzare l’enorme numero di precari presenti nel panorama nazionale. L’esordio del nuovo ministero è stato buono con la trattativa lampo conclusa per rinnovare almeno la parte economica del contratto del personale scolastico. Ma non sarà sufficiente se non si darà seguito con ulteriori provvedimenti soprattutto in favore dei precari.