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Proroga contratti covid Ata: rinnovo fino al giugno 2023 per i 50mila dipendenti ora senza lavoro

L’approvazione dell’emendamento del Movimento Cinque Stelle consentirebbe la reintroduzione dell’organico aggiuntivo covid con proroga dei contratti fino al giugno 2023. Ricordiamo che si tratta di contratti che sono scaduti alla fine dello scorso anno scolastico e che non sono più stati rinnovati.

Proroghe difficoltose

Pur essendo sempre stato un organico slegato dallo stato di emergenza legato alla pandemia, di fatto la fine dell’uno ha decretato la fine dell’altro, anche per la continua difficoltà manifestata lo scorso anno dal governo nel reperire fondi per finanziarlo che ha comportato proroghe parziali che hanno alla fine consentito di arrivare alla fine dell’anno scolastico come richiesto da sindacati e dirigenti scolastici alle prese con un numero di personale insufficiente e scuole al limite del collasso, al punto di minacciare l’abolizione del tempo prolungato o addirittura la mancata apertura delle scuole stesse.

Organico per lo più Ata

Fanno parte dell’organico covid circa 50 mila unità, soprattutto ATA.

“Chi conosce la scuola sa benissimo che gli istituti stanno ancora facendo i conti con le conseguenze della pandemia, ma soprattutto che andare a indebolire gli organici è una mossa sbagliata in generale, tanto più all’interno di un quadro che vede all’orizzonte tagli drastici per il mondo della scuola“, dice la capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia, in riferimento all’emendamento presentato alla Camera dal gruppo parlamentare dei pentastellati.

Proroga per il personale aggiuntivo della scuola

“Il governo Conte voleva trasformare in un semplice ricordo le classi pollaio aumentando il personale della scuola di 75mila unità“, scrive invece in un post su Facebook Luigi Gallo. “La cosa straordinaria è che l’abbiamo fatto nel momento più difficile del Paese, mentre la destra qualche decennio fa nei momenti più difficili del Paese tagliava i soldi all’istruzione. Ora il M5s – continua Gallo – continua a sostenere con coerenza ciò che ha già realizzato e con una proposta alla legge di bilancio chiede una proroga per il personale aggiuntivo della scuola. In campagna elettorale e in Parlamento durante il governo Draghi il partito di Giorgia Meloni si era detto favorevole alla proroga, ma alla prova dei fatti non hanno stanziato un euro per mantenerli in ruolo. Ora mantenere questo impegno sarebbe anche una prova che la retorica del lavoro della Meloni contro il reddito di cittadinanza non è vuota e noi saremmo più sereni nel vedere un sud che rischia di restare senza reddito di cittadinanza, senza salario minimo e senza lavoro, con scuole dove i ragazzi perdono ogni giorno di più la propria speranza nell’impegno e nel merito“.