Organici sostegno 2023: 9.000 posti in più in attesa della rimozione del numero chiuso al Tfa
Il Ministero dell’istruzione e del merito ha reso noto il decreto n. 272 del 17 ottobre 2022, registrato lo scorso 5 dicembre alla Corte dei Conti, che porta dunque ancora la firma del precedente ministro dell’istruzione Bianchi, del Mef Franco e per la PA Brunetta. Nel decreto sono rese note le tabelle con le dotazioni organiche del personale docente negli anni 2022/24.
I posti di potenziamento
I dati sono interessanti perchè evidenziano come per il sostegno per l’anno scolastico attuale ci siano 117.170 posti. L’aumento è di 11 mila rispetto allo scorso anno, nel rispetto dell’articolo 1, comma 960, della legge 30 dicembre 2020, n.178.
Per il prossimo anno scolastico 2023/24, invece, in virtù dell’applicazione della legge di bilancio 2021, la dotazione organica dei posti di sostegno aumenterà di altri 9.000 posti. I posti di potenziamento per il sostegno sono 6.446.
Il sistema delle graduatorie incrociate
Dalla tabella resa nota dal ministero si evince come i dati più alti riguardino Lombardia (17.043), Campania (14.917) e Sicilia (13.137). Proprio sull’ambito del sostegno l’attuale ministero giocherà una partita importante nei prossimi anni nel tentativo di risolvere le problematiche di un settore della scuola italiana tanto importante quanto trascurato negli ultimi anni.
L’eccesso di docenti non specializzati cui vengono conferiti incarichi sul sostegno rappresenta una criticità per gli studenti destinatari di questo tipo di insegnamento e per le loro famiglie. Il sistema delle graduatorie incrociate messe a punto nell’ambito dell’ultima informatizzazione nomine supplenze evidenzia come il personale sia insufficiente ma sia inadeguato anche il sistema messo a punto dal ministero, che il prossimo anno inevitabilmente dovrà essere corretto.
Il numero chiuso Tfa
Il tutto contestualmente alla possibilità di formare un maggior numero di docenti specializzati, iniziando a rimuovere l’accesso a numero chiuso al Tfa. Decisioni che dovranno essere prese nei prossimi mesi contestualmente al completamento della riforma del reclutamento docenti lasciata in sospeso dal precedente ministero e che è in attesa ancora dei decreti attuativi inerenti modalità e costi di attuazione dei master universitari da 60 Cfu.