Organico di sostegno in deroga: trasferimento in organico di diritto di tutti i posti confermati per due anni scolastici consecutivi
La buona notizia dell’aumento dell’organico di diritto di sostegno non può essere sufficiente a soddisfare una richiesta di personale specializzato che nella scuola italiana rappresenta una lacuna ancora troppo significativa in un settore molto delicato. L’anno scolastico in corso fa registrare 117.170 i posti, con un aumento di 11 mila cattedre rispetto allo scorso anno.
Aumento di 9mila posti
La buona notizia è che è stato rispettato l’impegno preso con l’articolo 1, comma 960, della legge 30 dicembre 2020, n.178; dall’inizio del prossimo anno scolastico, il 2023/24. A questo, si aggiunge che è previsto un aumento di 9.000 posti in più per attuare immissioni in ruolo, mobilità e supplenze.
Fin qui le buone notizie. A questo però bisogna aggiungere che ci sono ancora molti posti di sostegno che continuano ad essere gestita con modalità delle deroghe. L’ammontare è di quasi 100 mila cattedre in organico di fatto. Nonostante siano nel 90% dei casi libere e vacanti vengono considerate per legge utili solo alle supplenze annuali fino al 30 giugno dell’anno successivo.
Trasferimento in organico di diritto dei posti in deroga
Una situazione che di fatto continua a ignorare le indicazioni della Carta sociale europea, che chiede maggior impegno e rispetto nei confronti di un ambito fondamentale a livello sociale e scolastico come il diritto allo studio degli alunni con sostegno per ridurre l’altissima percentuale di cambio continuo degli insegnanti che affiancano gli alunni disabili.
A questo proposito, il sindacato Anief ha proposto un emendamento al decreto legge n. 176 Aiuti quater per rivedere la formazione dell’organico di sostegno trasferendo in organico di diritto tutti i posti in deroga confermati per due anni scolastici consecutivi. “La continuità didattica e la piena integrazione dei 300 mila alunni con disabilità non sono dei concetti teorici o effimeri, ma passano per la cancellazione dei posti in deroga: sono dei concetti alla base anche dei vincoli ai trasferimenti del personale di ruolo, ma che poi vengono traditi nella definizione degli organici dal Ministero per il personale precario per ragioni di risparmio della finanza pubblica. Poiché anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara solo pochi giorni fa ha detto di volere riformare il sostegno nelle nostre scuole, confidiamo nella sensibilità dei senatori perché la richiesta venga tradotta in una norma di legge”, conclude Pacifico.
Come volevasi dimostrare…..le docenti rimaste a casa adesso cosa possono fare .?? Niente. Un anno perso per colpa di una macchina infernale che andava bloccata immediatamente. Complimenti ai geni complici di un sistema completamente assente. Vergogna.