Aumento stipendio docenti: innalzare ancora le retribuzioni del personale scolastico con il prossimo contratto
Un punto di partenza, non un punto d’arrivo. Il rinnovo del contratto scuola, comprendente la parte economica e non normativa, è stato un modo per sbloccare una situazione ormai insostenibile da diversi anni, ma che non ha accontentato tutti. Basta leggere i commenti in rete del personale scolastico per capire come sia grosso modo suddiviso a metà tra chi ritiene che questo accordo sia stata una buona cosa e chi resta convinto che i sindacati non avrebbero dovuto accettare quella che viene definita senza mezzi termini un’elemosina.
Nuovi aumenti a gennaio
I sindacati, che nel giro di pochi mesi sono passati dal negare di apporre la propria firma sul cosiddetto contratto ponte a sottoscriverlo in tempi brevissimi con il nuovo Governo di centrodestra appena insediatosi, sono consapevoli che si tratta solo di uno strumento per avere basi più solide per proseguire una trattativa che non deve fermarsi, e che dovrà vivere di un necessario step migliorativo a breve.
E’ l’impegno che ha preso il governo, assicurando le parti sociali che già dai primi mesi del prossimo anno verranno reperite le risorse utili a incrementare ulteriormente il budget a disposizione dell’aumento degli stipendi docenti.
Innalzare le retribuzioni
“Un contratto che per noi è un timido passo, una boccata d’ossigeno. Ma abbiamo sottolineato come ancora non si veda nessuno stanziamento per l’avvio del rinnovo contrattuale 2022/2024. Le retribuzioni devono essere innalzate non solo per adeguarli a quelli dei colleghi europei ma soprattutto per la delicata funzione del ruolo che il personale della scuola svolge nei confronti degli alunni”.
Lo ha detto Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola RUA nel corso di una video intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola.
Risorse stabili
“Abbiamo chiesto un intervento politico al fine di inserire in finanziaria ulteriori risorse che incrementerebbero quelle accontentate al rinnovo contrattuale. La scuola deve essere soggetto a cui destinare risorse stabili e nel tempo e ci vuole un atto di coraggio e porre la scuola fuori dai vincoli di bilancio e fuori dal patto di stabilità“, prosegue.