60 cfu insegnamento: parte la riforma, finestra di accreditamento nella prossima primavera con erogazione dei percorsi formativi nel 2023/2024
Sta finalmente per partire la riforma del reclutamento docenti avviata dallo scorso Governo Draghi con il lavoro del ministro Bianchi. Tutto è rimasto sospeso prima dell’estate in virtù della crisi di Governo che ha poi portato alle elezioni anticipate di fine settembre e che ha visto il Governo dimissionario Draghi passare il testimone a quello di centrodestra guidato da Giorgia Meloni.
Master da 60 Cfu
Adesso l’iter può ripartire e lo farà con la definizione del Dpcm che definirà il percorso di formazione iniziale dei docenti nella scuola di I e II grado. Formazione che rappresenta un tassello cardine della riforma del sistema di reclutamento dei docenti prevista nel Pnrr (M4C1-Riforma 2.1). La formazione iniziale sarà il requisito per partecipare ai concorsi, e sarà articolata in un percorso universitario o accademico abilitante.
Il percorso prevede l’acquisizione di almeno 60 crediti formativi, un periodo di tirocinio e una prova finale (articolata in una verifica scritta e una lezione simulata).
Finestra di accreditamento
Ora il nuovo Governo ha intenzione di definire i contenuti del Dpcm in tempi brevi. E’ corsa contro il tempo affinchè questo avvenga entro il mese di dicembre. In questo modo si potrà avere la finestra di accreditamento nella prossima primavera, e quindi l’erogazione dei percorsi formativi nell’anno accademico 2023/2024.
Il ministero punta a garantire l’attivazione delle procedure di specializzazione sul sostegno per l’anno accademico 2022/2023 e ad attuare la norma transitoria relativa alla riserva di posti per l’accesso ai percorsi di specializzazione sulle attività di sostegno agli alunni con disabilità, assicurando una corsia preferenziale a quei docenti, assunti sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, che abbiano maturato tre anni di servizio, negli ultimi cinque.
Numero chiuso e tetto massimo ai costi
Nell’ambito dei 60 CFU è riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento. L’accesso ai corsi da 60 cfu dovrebbe essere a numero chiuso, in modo da creare sempre una proporzionalità tra docenti abilitati e quelli che il ministero riesce a stabilizzare. Intenzione del ministero è anche fissare un prezzo “calmierato” ai master, in modo che tutte le università debbano rispettare un tetto massimo per il costo dell’abilitazione che sarà interamente a carico dei candidati.