Mobilità docenti 2023: cosa cambia per trasferimento legge 104 e esclusione graduatoria interna di istituto
E’ ancora lontana da una conclusione la trattativa per il rinnovo della normativa inerente la mobilità docenti per l’anno scolastico 2023/24. Sindacati e ministero proseguono in un dialogo all’interno del quale ci sono ancora molti elementi da definire e non sarà una questione di semplice risoluzione.
Uno dei nodi principali da sciogliere è certamente costituito dalla questione dei vincoli dei neoassunti del 2022/23. Al momento c’è la possibilità che possano essere sottoposti al blocco dei trasferimenti alla luce di quanto sancito dal nuovo Decreto del reclutamento pur avendo svolto concorsi precedenti.
C’è poi la questione relativa alla precedenza per legge 104.
Addio al referente unico
Finora solo una persona della famiglia del disabile poteva avere diritto a richiedere i 3 giorni di permesso previsti dalla Legge 104. Il cosiddetto referente unico. Nel messaggio INPS scompare il referente unico.
Dal 13 agosto potranno avere diritto a fruire di questi benefici anche più familiari. Un portatore di handicap, quindi, potrà essere assistita da diversi familiari. La differenza è che tutti potranno presentare domanda per la fruizione dei 3 giorni di permesso complessivi.
I dubbi dei sindacati
Anief non è convinta della normativa che nega ai due figli che si occupano del genitore disabile di poter usufruire entrambi della precedenza: “La modifica dell’art. 33 della Legge 104/92 – dice ad Orizzonte Scuola la segretaria generale Anief Chiara Cozzetto – elimina l’istituto del referente unico, dunque tutti i figli che usufruiscono alternativamente dei 3 giorni di permesso per assistere il genitore disabile grave per legge possono beneficiare anche della precedenza nei trasferimenti. Voler concedere tale beneficio solo a uno – e prima di aver ottenuto il movimento – di fatto ripristina il principio del referente unico e non garantisce che almeno uno dei figli ottenga effettivamente il trasferimento. Il problema, infatti, è che prima di effettuare i movimenti il sistema attribuirà solo a uno dei figli la precedenza, ma non è detto che questi la ottenga”.
“Appare opportuno ricordare – continua la segretaria nazionale Anief – che la precedenza nei trasferimenti per il lavoratore che assiste persona disabile grave è un istituto che garantisce il diritto del disabile all’assistenza e come sindacato non possiamo concordare con una previsione che rende vana la modifica normativa e comprime i diritti dei disabili”, conclude Cozzetto.
La graduatoria interna di istituto
Altro punto da considerare è che il docente beneficiario della precedenza per assistenza familiare disabile può essere escluso dalla graduatoria interna di istituto se rispetta le condizioni previste nel CCNI.