Scuola

Conguaglio arretrati scuola: gli arretrati maturati nel 2022, già tassati ad aliquota massima, non saranno oggetto di altre tassazioni

Gli arretrati che personale docente e ata stanno ricevendo in queste ore tramite emissione di cedolino speciale nella propria area riservata (per la valuta, quindi l’accredito sul conto corrente ci sarà da aspettare ancora qualche giorno) stanno sollevando più di qualche perplessità da parte dei diretti interessati, nella stragrande maggioranza dei casi delusi dalla cifra che non rispetta le aspettative.

Posizioni individuali

I motivi della differenza in negativo delle cifre possono essere i più disparati, e differiscono a seconda della posizione individuale di ciascuno, per cui è difficile dare una spiegazione univoca che valga per tutti e giustifichi la differenza di importo.

Quel che è certo, è che la cifra che viene visualizzata in queste ore e che verrà pagata nei prossimi giorni è quella definitiva per quel che concerne gli arretrati, dunque non ci saranno possibili integrazioni future.

Niente conguaglio nel 2023

Questo significa che gli arretrati liquidati da NoiPA equivalgono alla cifra definitiva in base al computo fatto dal ministero, e quindi non saranno soggetti a ulteriore conguaglio. Questo perchè gli importi maturati fino al 31 dicembre 2021 andranno nel rigo 511 della Certificazione unica a tassazione separata.

Discorso diverso per quelli maturati nel 2022, che sono già tassati ad aliquota massima, e quindi non saranno oggetto di alcuna altra tassazione. Fa eccezione naturalmente la quota relativa alle addizionali regionali e comunali. Non rientra i questo ragionamento il caso inerente eventuali situazioni individuali, che potrebbero comportare una variazione di scaglione d’imposta.

Un rinnovo sofferto

In ogni caso la delusione serpeggia tra coloro i quali attendevano questi arretrati dopo anni di vacanza contrattuale e avevano ipotizzato cifre che a questo punto si discostano notevolmente rispetto alle aspettative, al ribasso. Una delusione che si somma allo scetticismo da parte di coloro i quali ritengono che i sindacati abbiano commesso un errore ad accettare e cifre di rinnovo del ministero, considerate troppo basse rispetto alle richieste.